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PER NICOLETTA


L’integrità della passione civile e umana, il tessuto di valori ...






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Ho conosciuto Nicoletta tanto tempo, quando entrambi facevamo parte di quella grande comunità politica e umana che era il PCI. Nicoletta era allora militante appassionata della sua sezione, una bella sezione della periferia milanese, la Martiri Giambellino. In quella comunità ci si incontrava, ci si conosceva, ci si rispettava l’un l’altro nella convinzione che vi fossero valori, idealità, finalità comuni.

Con la fine di quell’esperienza politica le occasioni di incontro si erano diradate, fino a quando, al passaggio di secolo, ho iniziato a dirigere la Casa della Cultura. Da subito, dai primi incontri che ebbi occasione di organizzare, Nicoletta era presente, attenta e pronta ad intervenire con passione e acutezza. Quando, ormai tanti anni fa, decidemmo di avviare l’operazione culturale più difficile e impegnativa, la Scuola di cultura politica, fu naturale per me pensare a Nicoletta come possibile interlocutrice e collaboratrice. Mai intuizione fu più felice.

Da allora per tredici anni Nicoletta è stata l’anima organizzativa di questa straordinaria esperienza. Attenta, precisa fino alla meticolosità, ha preso sulle sue spalle tutto l’onere relazionale dei contatti con i relatori e con i corsisti: un lavoro enorme condotto con intelligenza, generosità e dedizione. In tredici anni mai una sbavatura, mai una tensione, mai un’incertezza. I problemi, quando insorgevano, erano sempre affrontati e risolti con sicurezza e con garbo. Era diventata il naturale referente dei tanti studiosi che hanno animato le nostre lezioni e delle centinaia e centinaia di corsisti che si sono succeduti.

Mai una volta, in tredici anni, ha manifestato disagio per un impegno davvero oneroso, tanto più se si pensa che il tutto era svolto sempre e solo come volontaria. A me è sempre parso persino incredibile che trovasse le energie per continuare l’impegno anche al Naga, l’associazione di assistenza agli immigrati. Casa della Cultura e Naga erano negli ultimi anni da quando aveva lasciato la sua attività professionale di traduttrice e interprete, il centro della sua attività. Spesso mi parlava della sua passione per le lingue, per il tedesco soprattutto, una passione, per altro, che è risultata preziosissima anche nei contatti con gli studiosi stranieri che invitava e portava alla nostra scuola.

Nicoletta era una donna viva, intelligente, colta, dai mille interessi. Ma in questi giorni in cui ho riannodato i ricordi su di lei, a me si sono fissate nella mente soprattutto due cose.

La sua gentilezza squisita: sempre pacata e sorridente. Mai una parola fuori posto. Mai un’uscita scomposta e aggressiva. Tutti, in questi giorni, parlando di lei, mi hanno ricordato questo suo tratto distintivo, inconfondibile: la sua attenzione delicata e partecipe verso ogni singola persona. Anche a me risuoneranno sempre nelle orecchie le sue parole scandite con un tono attento e gentile.

Ma c’ è qualcosa di più. Quando ci si impegna con tanta generosità e disinteresse nella vita pubblica vuol dire che si è animata da valori molto forti. Ecco: in questi giorni io ho messo a fuoco ulteriormente l’integrità della sua passione civile e umana, il tessuto di valori che la sorreggevano, un’idealità che anche in questi anni difficili non si è lasciata piegare e svilire da uno spettacolo pubblico non sempre edificante. Vi era, in questa donna dai tratti e dalla parola così gentile, un nocciolo duro di convinzioni profondissime: penso che il miglior omaggio che possiamo rendere a Nicoletta sia quello di dire che quelle idee e quei valori sono anche i nostri e, per quanto le nostre forze ce lo consentono, continueremo a fare il possibile per continuarli e per farli vivere.

Nicoletta si era profondamente legata alla Casa della Cultura. Vorrei qui dire che questo suo legame era profondamente ricambiato. Parlo qui a nome di tutta la Casa della Cultura, del suo presidente, degli studiosi che la animano e la compongono, di tutte le collaboratrici e collaboratori: a Nicoletta abbiamo voluto bene e faremo quanto possibile per fare vivere la sua memoria.

Ci stringiamo tutti quanti, con un abbraccio profondo, alla sorella Franca che le è stata sempre vicinissima, anche in questi ultimi difficilissimi giorni. Cara Nicoletta, riposa in pace.


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20 MARZO 2021