Pino Landonio  
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IL DESTREMISMO SI AGGIRA PER IL GLOBO


In uno dei periodi più tenebrosi della storia recente del pianeta



Pino Landonio


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C'è un spettro che si aggira ormai per l'intero globo: è il “destremismo”. Di che si tratta? Non è che l'estremismo di destra, perché è la destra che ormai, quasi ovunque, si è intestata questa che, in altra epoca, Lenin avrebbe chiamato “malattia infantile” di qualcos'altro. Allora si trattava di estremismo di sinistra, malattia infantile del comunismo. Ma oggi dove è più questo tipo di estremismo? O più amaramente dovremmo dire: dov'è più la sinistra?

Il “destremismo” spopola ormai ovunque: a cominciare dal duo “folle” costituito da Trump e Elon Musk. Le cui bordate contro ogni forma di democrazia e di moderatismo sono pressoché quotidiane: l'uno ormai posseduto da una sorta di delirio di onnipotenza, che lo fa sproloquiare degli USA non solo “first” ma “uber alles”, pronti ad annettersi con le buone o le cattive maniere Canada, Groenlandia e Panama, a rinominare il golfo del Messico “golfo d'America”, a deportare migliaia di migranti, a costruire muri, ad abrogare tutte le misure contro l'innalzamento climatico volute da Biden ...e via delirando. L'altro, autentico e pericolosissimo “grande fratello” di orwelliana memoria, che ogni giorno flirta con le destre estreme di tutto il mondo, che si intesta affari colossali con le sue auto elettriche, ma soprattutto attraverso la proprietà di migliaia di satelliti orbitanti attorno al nostro pianeta, e ansioso di concederne i diritti e le capacità di penetrazione nei singoli paesi a suon di miliardi.

Non si era mai assistito a un duopolio altrettanto farneticante e pericoloso per l'intera umanità, in uno spregio totale delle regole, del bon ton, del diritto internazionale. Ma attenzione: questa è solo la punta di un iceberg che si sta allargando a macchia d'olio. Dall'Argentina di Milei (quello della motosega) all'Ungheria di Orbán, dal rischio imminente rappresentato dall'AFD in Germania a quello potenziale della Le Pen in Francia, dall'incarico già oggi assegnato all'ultradestro Kickl in Austria, ai “destremisti” di casa nostra, Meloni e Salvini (oltre all'impalpabile Tajani).

Come è stato possibile? Difficile tracciare un unico filo nero. Ogni paese ha conosciuto le sue derive, le sue vicende, le sue concause. Nel caso nostro l'avvelenatore dei pozzi ha un nome e cognome ben preciso: Silvio Berlusconi. Da lui è partita la messa in discussione delle regole costituzionali, lo sdoganamento delle destre, il cinismo della politica, l'imbarbarimento del dibattito, l'amoralità dei comportamenti. Altro che osannarlo e santificarlo come molti fanno: la storia si occuperà di dimostrare quali orribili danni al tessuto democratico del nostro paese, fino a partorire gli epigoni, Meloni, Salvini e Tajani, perfino un po' ridicoli, rispetto all'originale.

D'altra parte se allarghiamo lo sguardo al di là dell'occidente classico non c'è da stare più allegri e tanto meno tranquilli. Come classificare il guerrafondaio Putin, l'impresentabile Netaniau, il misterioso Xi Jimping, il delirante Kim Jong-un? Difficile non ravvisare anche in loro le tracce di un “destremismo”, pur ammantato di coloriture diverse e assai improbabili.

Stiamo attraversando uno dei periodi più tenebrosi della storia (recente) del nostro pianeta, tra pandemie, guerre, minacce nucleari, disastri climatici. Una sorta di impazzimento collettivo, una maionese andata a male: chi ci salverà, se ancora è possibile salvarci? Stiamo forse, tutti quanti, aspettando i Barbari, di Kavafisiana memoria?

 


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10 GENNAIO 2025