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CANI IN CHIESA


L'inconcepibile vicinanza fra credenti di confessioni differenti






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Dopo che un sacerdote francese è stato ucciso durante la messa da un terrorista 'islamico', qualche mese fa, si è avuta un'importante iniziativa grazie alla quale molti musulmani anche in Italia si son recati a Messa per dimostrare la loro condanna verso quanto era accaduto e la solidarietà verso i cristiani. Sui social media mi è toccato legger di tutto, pro e contro e non mi basterebbe un libro intero per commentare le molte adesioni, ma pur le non poche dissociazioni (d'ambo i lati) che rivelano l'avvelenamento sistematico di un clima generale dove la convivenza nel rispetto reciproco risulta quanto mai compromessa.

Sono stato oggi (1.2.2017) in Duomo ai funerali di Mons. Aldo Geranzani, Prefetto del Collegio San Carlo, insieme ad amici musulmani che lo conoscevano e avevano con lui un rapporto di speciale affinità. Questo il loro comunicato: "Caro Don Aldo, siamo stati insieme a Istanbul, e tu hai voluto pregare con noi. Oggi noi siamo qui a pregare per te, per la tua squisita gentilezza, per la tua umanità e per la tua ospitalità. Sei stato davvero un testimone di Gesù (su di Lui sia la pace) del quale il mondo intero attende il ritorno, compresi noi musulmani. Presto ci rivedremo nel Regno dei Cieli nel quale ci riconosceremo finalmente tutti fratelli, creature dello stesso Unico Dio che tutti ci ha creati e tutti ci vuole liberati insieme, oltre ogni muro di separazione. I tuoi amici turchi dell'associazione interculturale Alba".

Né la loro discreta presenza, né il comunicato hanno avuto alcuna visibilità... A funzione terminata, ormai fuori dalla Cattedrale, ma vicino alla bara che veniva caricata in auto per il trasporto al cimitero, ho preso per mano un amico turco (lo stesso, l'unico che mi era venuto a trovare nottetempo quando vegliavo mio suocero in un ospice per malati terminali) e abbiamo recitato insieme la prima sura del Corano (il Padre Nostro dei musulmani) per salutare insieme don Aldo che son certo avrà gradito, così come oso pensare anche dell'Onnipotente.

La nostra incapacità di valorizzare questi atti di solidarietà umana fondati anche su valori etici e spirituali che dimostrano l'inconcepibile vicinanza fra credenti di confessioni differenti, ci condanna inesorabilmente alla logica dello scontro, della negazione reciproca, dell'imbarbarimento.

Le gravi complicità che si evidenziano come sommo peccato d'omissione in tale insulsa e masochistica inerzia prefigurano prezzi altissimi che non dovremo pagare, ma già stiamo pesantemente versando a vantaggio della più oscura e minacciosa parte di noi che ancora rifiuta di convertirsi: "Io sono venuto in questo mondo per giudicare, perché coloro che non vedono vedano e quelli che vedono diventino ciechi" (Vangelo di Giovanni 9, 39) 

 


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03 FEBBRAIO 2017

 

 

 

DIO PERDONA, DARWIN NO

n 24