Si è spento questa mattina, 5 febbraio, Vittorio Spinazzola, insigne italianista, presidente della Casa della Cultura per oltre vent'anni, dal 1992 al 2014.
Studioso di valore della letteratura italiana contemporanea, ha innovato la storia letteraria estendo la sua ricerca alla produzione editoriale e al consumo culturale. Il suo insegnamento universitario ha lasciato una traccia profonda, ben testimoniata dai tanti allievi che, in varie università milanesi, continuano la sua attività.
Per molti anni, fin dalla gioventù, ha alternato l'attività culturale all'impegno politico: militante del Partito Comunista ha fatto parte a lungo degli organismi dirigenti milanesi e ha assolto a ruoli importanti in Istituzioni culturali come la Biennale di Venezia.
La sua attività pubblica è intimamente legata alla Casa della Cultura: membro del direttivo e vicepresidente, ne è divenuto Presidente alla morte di Cesare Musatti. Di lui la Casa della Cultura ricorda l'equilibrio e la saggezza con cui ha assolto al suo ruolo di Presidente.
Tutti coloro che l'hanno conosciuto ricordano la sua profonda cultura, il suo rigore scientifico, la serietà personale e la squisita gentilezza. Con la sua scomparsa la città di Milano perde un protagonista e una personalità della vita culturale.
© RIPRODUZIONE RISERVATA 05 FEBBRAIO 2020 |