In Polonia sembra proprio che la Presidenza della repubblica sia una questione, da regolare al ballottaggio, tra destra sociale e centro-destra. Questa, secondo i più recenti ed attendibili sondaggi, è la stima, ad una settimana dal voto, del risultato del primo turno delle elezioni presidenziali polacche, programmate per Domenica, 28 Giugno.
La possibilità di un ballottaggio rappresenta un campanello di allarme per il Presidente uscente, Andrzej Duda, che fino a una manciata di settimane or sono veniva dato come vincitore assoluto al primo turno.
Sostenuto da Diritto e Giustizia (PiS, il principale partito dello scenario politico nazionale, a cui appartiene anche il Premier Mateusz Morawiecki e la maggior parte delle cariche dello stato) e dal resto della coalizione di governo Destra Unita, Duda propone un programma ispirato ai princìpi della destra sociale che mira a riscuotere il consenso dell'elettorato tradizionale di PiS: clero, pensionati, ceto rurale, sottoproletariato urbano, polacchi emigrati all'estero di vecchia generazione.
A livello europeo, PiS appartiene al gruppo dei Conservatori e Riformatori, di cui Duda stesso, prima di diventare Presidente nel 2015, è stato rappresentante di spicco presso l'europarlamento.
Secondo i sondaggi, Duda può contare sul 40% dei consensi: 10 punti meno di quanto necessiterebbe per chiudere la contesa al primo turno.
A provocare la messa in discussione della vittoria di Duda al primo turno è stato Rafal Trzaskowski, Sindaco di Varsavia ed esponente di spicco della Piattaforma Civica (PO, principale forza dell'opposizione a cui appartiene il presidente del Senato, Tomasz Grodzki).
In ambito europeo, la PO è membro di rilievo del Partito Popolare Europeo, gruppo al quale appartiene il Cancelliere tedesco Angela Merkel con il suo partito, la CDU e, in Italia, Forza Italia di Silvio Berlusconi.
Sostenuto dalla Coalizione Civica (alla quale appartiene, oltre alla PO, anche la forza filo-imprenditoriale Moderna e il partito dei Verdi), Trzaskowski propone un programma di centro-destra indirizzato per lo più ad imprenditori, partite Iva, e borghesia delle città.
Secondo i sondaggi, Trzaskowski può contare sul 30% dei consensi, che significherebbe un margine di 10 punti percentuali da Duda del tutto possibile da colmare in vista del ballottaggio.
Oltre a Duda, "vittima" della discesa in campo di Trzaskowski è Szymon Holownia. Giornalista e saggista, Holownia corre come indipendente sulla base di un programma ascrivibile grossomodo al solco del centro-sinistra.
Stimato come principale insidia a Duda prima della discesa in campo di Trzaskowski, Holownia è ora quotato al terzo posto, con solo l'11% dei consensi.
Appena sotto Holownia è stimato, con meno del 10%, Wladyslaw Kosiniak-Kamysz, Segretario nazionale del Partito Contadino (PSL), che fino alla discesa in campo di Trzaskowski, forte di un consenso tradizionalmente radicato nelle campagne, contendeva ad Holownia il ruolo di anti-Duda.
I nazionalisti-libertari ago della bilancia al ballottaggio?
Infine, sempre al di sotto del 10%, i sondaggi danno Krzysztof Bosak, candidato della Confederazione. Questo candidato si presenta con un programma di ispirazione nazionalista-libertario che, in maniera considerevole, gode di ampio sostegno tra i giovani.
La figura di Bosak rappresenta un elemento cruciale del voto in caso di ballottaggio.
Se l'elettorato di Holownia, Kosiniak-Kamysz e Robert Biedron (candidato della Sinistra quotato al 2%) con tutta probabilità potrebbe optare di sostenere Trzaskowski, gli elettori di Bosak potrebbero, invece, dividersi tra l'ala sciovinista più vicina alla retorica nazionalista di Duda, e la fazione libertaria (ma pur sempre sciovinista) potenzialmente più propensa a sostenere Trzaskowski.
Matteo Cazzulani*, Cracovia Polonia
*Matteo Cazzulani è giornalista e saggista localizzato in Polonia, dove si occupa anche di Acquisizione e Gestione Personale. Per il Portale dei Lombardi nel Mondo (www.lombardinelmondo.org) si occupa regolarmente di storia e cultura © RIPRODUZIONE RISERVATA 25 GIUGNO 2020 |