Pino Landonio  
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DIAMO A DRAGHI QUEL CH'È DI DRAGHI


e a Figliuolo quel ch’è di Figliuolo



Pino Landonio


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Non posso negare un certo scetticismo di qualche settimana fa, all’allentarsi delle misure di lockdown, quando Draghi parlò di “rischio calcolato”. I numeri, oggi, gli danno ragione: contagi in calo, meno ricoveri nei reparti Covid e nelle terapie intensive, Regioni tutte indirizzate verso il colore bianco. E l’indice Rt, accusato dai più di troppa “sensibilità”, pure in discesa. Devo fare ammenda, e la faccio volentieri.

Così anche nei confronti del generale Figliuolo. La sua promessa di 500 mila vaccinazioni in un giorno aveva suscitato più di una perplessità. Propaganda, si era detto. E poi, come farà a trovare i vaccini necessari? Invece lo ha fatto. E quel numero di vaccinazioni è stato addirittura superato. Dobbiamo rendergliene merito. Evidentemente le stellette che esibiva non erano così fuori posto.

Il merito, va detto, è tutto dei vaccini, con buona pace dei no-vacs. L’aver vaccinato quasi 40 milioni di persone almeno con la prima dose (un limite impensabile sino a qualche settimana fa), e aver completato il richiamo in oltre 13 milioni di persone, ci avvicina all’obiettivo della “immunità di gregge” entro il compimento dell’estate, e soprattutto ci mette al riparo dalle conseguenze peggiori sia della prima che della seconda ondata.

Perfino la Lombardia, regione non certo virtuosa nel corso della pandemia, dopo i ritardi e gli errori dell’avvio della campagna vaccinale (ricordate le code e le incredibili contorsioni della piattaforma “Aria” inizialmente adottata dalla Regione?), con il passaggio alla piattaforma “Poste” ha grandemente velocizzato la propria campagna, arrivando oggi a quasi 7 milioni di dosi somministrate, di cui 4,7 milioni di prime e 2,1 milioni di seconde dosi.

Tutto risolto dunque, tutto a posto? Andiamoci piano: il 10% circa della popolazione over 80 non risulta ancora vaccinata; così il 20% degli over 70 e più del 30% degli over 60. Occorre ricuperare questo gap. Come occorre ricordare che la vaccinazione, tanto dopo la seconda che, soprattutto, dopo la prima dose, non mette del tutto al riparo dalla possibilità di contrarre il virus: in forma peraltro attenuata, ma mantenendo una potenzialità contagiante.

È quello che è successo, ad esempio, a una certa quota di personale sanitario della provincia di Como, vaccinato tra il gennaio e il febbraio scorso, che ha contratto nuovamente il virus, anche se con manifestazioni cliniche “controllate”. Sono in corso le analisi necessarie per caratterizzare le varianti del nuovo contagio. E già si discute della necessità di un terzo richiamo del vaccino, da eseguirsi nell’autunno-inverno prossimo nelle farmacie e negli studi medici, senza più ricorrere agli hub che hanno caratterizzato questa fase.

Dunque la prudenza è ancora necessaria, anche per i soggetti vaccinati: uso delle mascherine nei luoghi chiusi, distanziamento, lavaggio delle mani. Poi, quando avremo raggiunto l’immunità di gregge, si potrà ulteriormente abbassare l’asticella.

E le vacanze? Un dilemma attanaglia il Paese, da Nord a Sud, da Est a Ovest: potremo allontanarci dalla Regione d’origine anche in mancanza della seconda dose di vaccino? E, in questo caso, potremo vaccinarci nella Regione che ci ospiterà? Il commissario per l’emergenza Figliuolo ha aperto alla possibilità di interscambio tra Regione e Regione, con le compensazioni necessarie. Se non ci si muoverà in ordine sparso, o a macchia di leopardo, sarà la prima affermazione “vera” di resilienza di un regionalismo che ha visto fin qui prevalere lo spirito competitivo rispetto a quello collaborativo.

 

Pino Landonio
Nato nel 1949, padre di due figli e nonno di 5 nipoti. Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1973, e specializzato in Ematologia (1978) e in Oncologia (1986). Ha lavorato come ematologo e poi come oncologo all’Ospedale Niguarda, dal 1975 al 2006. Dal 2005 al 2010 è stato Consigliere Comunale a Milano. Dal 2011 collabora con l’Assessorato al Welfare del Comune di Milano e coordina, a Palazzo Marino, l’iniziativa “Area P” (incontri mensili di poesia). Ha pubblicato, per Ancora, tre raccolte di “Dialoghi immaginari” con poeti di tutti i tempi e paesi (2015, 2017 e 2019) e “Guarda il cielo”(30 racconti, 2016). Ha inoltre pubblicato "Modello Milano " (Laurana, 2019); "Modello Lombardia?" (Ornitorinco, 2020); "E la gente rimase a casa" (La mano, 2021). (ndr)


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18 GIUGNO 2021