Pino Landonio  
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PANDEMIA, UN DRAMMA IN QUATTRO ATTI


E un finale ancora da scrivere



Pino Landonio


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Potremmo riscrivere la storia della pandemia come un dramma in quattro atti.

Primo atto: febbraio-giugno 2020. La prima ondata. Non ce l’aspettavamo, l’abbiamo subita impreparati. Lo testimoniano le numerose morti tra il personale sanitario, tra i religiosi, tra le persone anziane, soprattutto nelle RSA. Poi, anche grazie al lock-down draconiano che ci è stato imposto, le cose sono andate migliorando. Lasciando però alle spalle 36 mila morti.

Secondo atto: giugno-settembre 2020. La grande illusione. Abbiamo sperato di essere finalmente usciti dal pericolo. Abbiamo allentato le misure di protezione. Nella estate spensierata abbiamo affollato le spiagge, riaperto le balere, dismesso le mascherine. Ma era solo un’illusione.

Terzo atto: settembre 2020 – gennaio 2021. Seconda ondata. La curva dei contagi ha ripreso a salire rapidamente a partire dal rientro dalle vacanze, ed ha continuato la sua ascesa durante i mesi autunnali, colpendo ancora, prevalentemente, le persone anziane, ma estendendo la sua morsa anche ad adulti di mezza età. Col risultato di un numero di contagi e di morti superiori di una volta e mezza alla prima ondata.

Quarto atto: gennaio – maggio 2021. Terza ondata. Dobbiamo chiamarla così, col suo nome. Frutto della prevalenza della “variante inglese”. Dopo un iniziale rallentamento della curva nel mese di gennaio (frutto del lock-down intervenuto nel periodo natalizio) la curva ha ripreso a salire a partire dal febbraio, con un numero di contagi (e di morti) pari almeno alla prima ondata.

In questo periodo è però intervenuta, fortunatamente, la campagna vaccinale. E, a partire dal mese di maggio, il numero dei contagi e quello dei morti è andato finalmente declinando (anche se siamo ancora lontani dallo zero). Dunque, finalmente fuori pericolo? È ancora presto per dirlo. Per questo ho parlato di “finale ancora da scrivere”. Molto dipenderà dalla estensione ulteriore delle vaccinazioni, fino a raggiungere l’auspicabile “immunità di gregge”. Molto dai comportamenti che assumeremo in questo periodo estivo, rispettando ancora il distanziamento, evitando per quanto possibile gli assembramenti, continuando a usare le mascherine negli ambienti chiusi e, all’aperto, se a contatto con altre persone. Molto anche dal prevalere o meno di nuove varianti, sempre possibili con un virus “mutante” come il Covid-19.

L’esempio della Gran Bretagna insegna. Già si pensava al “liberi tutti” dopo la campagna vaccinale di massa fatta e il crollo dei contagi e dei morti, quando è intervenuta la “variante delta” o indiana del virus, con una capacità infettante superiore a quella “alfa” o inglese, soprattutto nella popolazione più giovane. Sono così di nuovo aumentati i contagi, anche se, grazie alle vaccinazioni, le conseguenze cliniche non sono state finora gravi. Il fatto è che una simile variante, come già successo in una palestra milanese o in una comunità del lodigiano, può farsi strada anche nella nostra popolazione, e, se non arginata per tempo, diffondersi rapidamente.

Per questo fa bene il premier Draghi, e con lui il ministro Speranza, a mantenere alto il livello di guardia e a prevedere il mantenimento dello stato di emergenza. Poco responsabili coloro che continuano a blaterare sulla riconquista della libertà, l’abbandono definitivo delle mascherine, il diritto alle discoteche e via elencando.

Chi ha testa usi la testa. E chi ha orecchie per intendere, intenda.

 

 

Pino Landonio
Nato nel 1949, padre di due figli e nonno di 5 nipoti. Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1973, e specializzato in Ematologia (1978) e in Oncologia (1986). Ha lavorato come ematologo e poi come oncologo all’Ospedale Niguarda, dal 1975 al 2006. Dal 2005 al 2010 è stato Consigliere Comunale a Milano. Dal 2011 collabora con l’Assessorato al Welfare del Comune di Milano e coordina, a Palazzo Marino, l’iniziativa “Area P” (incontri mensili di poesia). Ha pubblicato, per Ancora, tre raccolte di “Dialoghi immaginari” con poeti di tutti i tempi e paesi (2015, 2017 e 2019) e “Guarda il cielo”(30 racconti, 2016). Ha inoltre pubblicato "Modello Milano " (Laurana, 2019); "Modello Lombardia?" (Ornitorinco, 2020); "E la gente rimase a casa" (La mano, 2021). (ndr)


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02 LUGLIO 2021