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Questo numero della rivista è dedicato a Salvatore Veca, il nostro Presidente, insigne filosofo, uomo di cultura pubblicamente impegnato, protagonista della via pubblica milanese.
Il 16 marzo ‘22, in occasione del 76° anniversario della nostra istituzione, avevamo cominciato a ragionare pubblicamente sul suo lascito culturale e politico. Raccogliamo in questo fascicolo le testimonianze e i contributi presentati in quella occasione e altri pervenuti successivamente. I nove saggi qui raccolti, nell’insieme, tratteggiano a tutto tondo la figura di Veca: il suo apporto alla ricerca filosofica, il suo lavoro appassionato nel campo dell’editoria e alla guida di istituzioni culturali, la sua partecipazione alla vita politica, il suo legame con la Casa della Cultura.
Il primo saggio ricostruisce l’intima coerenza tra la sua ricerca culturale e l’attività della Casa della Cultura: un rapporto iniziato nei primi anni Settanta e che sbocca “naturalmente” nella sua disponibilità, una decina di anni fa, a diventarne Presidente. Carlo Feltrinelli, dal canto suo, ricostruisce con puntualità il lungo percorso di Veca con la Casa editrice e con la Fondazione Feltrinelli, da quando, trentunenne, assunse il ruolo di Direttore scientifico della Fondazione.
Carmen Leccardi, che è subentrata a Salvatore nella Presidenza della Casa della Cultura, ne sottolinea il contributo teorico: la critica serrata alla dittatura del presente e l’insistente apertura al possibile con cui connota la sua immaginazione filosofica. Claudia Mancina, una studiosa che ha intrecciato il suo percorso filosofico con l’insegnamento di Veca, si concentra invece sul suo lungo corpo a corpo con il marxismo e sulle novità da lui introdotte nel dibattito teorico negli anni Settanta e Ottanta.
Giacomo Marramao ricostruisce, con rapida sintesi, il percorso filosofico di Veca. Mentre Giuliana Nuvoli si confronta con la sofferta testimonianza umana che ha rilasciato al figlio Arnoldo: il suo ultimo libro.
Lorenzo Sacconi, allievo di Veca, si impegna in un serrato confronto con le posizioni teoriche del suo maestro. Michele Salvati, l’amico di una vita, si concentra invece sulla loro collaborazione ai tempi della “svolta” del PCI e della nascita del PDS.
Chiude il fascicolo la testimonianza di Silvia Vegetti Finzi: nelle sue parole il percorso umano e culturale di Salvatore Veca si intrecciano felicemente. Con l’accento messo sul suo inconfondibile stile: “un signore aristocratico e un amico democratico”.
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FOCUS
PER SALVATORE VECA
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Ferruccio Capelli |
UN PROTAGONISTA DELLA VITA PUBBLICA
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Carlo Feltrinelli |
“ANDAVAMO IN VIA ANDEGARI |
Carmen Leccardi |
UN ALTRO MONDO È POSSIBILE PER UN’UTOPIA RAGIONEVOLE |
Claudia Mancina |
L’ISPIRAZIONE POLITICA: I CONTI CON MARX |
Giacomo Marramao |
ELOGIO DELL’INCERTEZZA |
Giuliana Nuvoli |
LA STRUGGENTE BELLEZZA DELLA VITA “Pensieri nella penombra. Meditazioni sul mondo e sull’uomo” |
Lorenzo Sacconi |
L’OFFERTA FILOSOFICA PER LA CULTURA POLITICA DI SINISTRA: UN DIALOGO INTERROTTO |
Michele Salvati |
LA SVOLTA NECESSARIA: DAGLI IDEALI DI EMANCIPAZIONE DEL COMUNISMO ALLA PROSPETTIVA DEL SOCIALISMO LIBERALE |
Silvia Vegetti Finzi |
UN ILLUMINISTA APPASSIONATO |
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I video delle conferenze tenute alla Casa della Cultura |
© RIPRODUZIONE RISERVATA 01 DICEMBRE 2022 |