Scuola di scrittura autobiografica diretta da Emanuela Mancino
In bilico tra evento e parola La scrittura autobiografica tra interpretazione e incanto
Non posso immaginare nel sapere che una sola beatitudine, questa: diventare colui che inizia. Uno che scrive la prima parola dietro un punto di sospensione lungo interi secoli
R. M. Rilke
L'unica gioia al mondo è cominciare. È bello vivere perché vivere è cominciare, sempre, ad ogni istante
C. Pavese
Scrivere non è un atto spontaneo. È un gesto che impariamo o che torniamo ad imparare.
Non è neanche naturale, ma accompagna un istinto sorgivo che è quello di raccontare, di esprimersi.
Riprendere in mano la penna vuol dire rimettersi in contatto con sé, ma anche con chi ha scritto prima di noi o scrive accanto a noi, in silenzio. Ricominciare a scrivere dilata i pensieri, i momenti, i ricordi ed il futuro perché diviene metodo capace di cogliere, interpretare, tradurre, trasformare tutte quelle emozioni, tutti quei sentimenti e quelle esperienze di pensiero e dei sensi che rischierebbero, altrimenti, di rimanere nascosti o di continuare a sussurrare segnali che, senza le parole, potremmo non riconoscere, confondere.
La scrittura personale non sa solo mettere in cornice il mondo, con le sue esperienze ed i vissuti che vi sono connessi, perché noi possiamo osservarli. Muoversi nel vocabolario della propria grafia significa creare continui vestiboli, possibili pertugi ed aperture per aprire lo sguardo ad un mondo che si fa più nostro quando lo sappiamo raccontare. E quando sappiamo attribuirgli senso e nuovi inizi.
È così che la scrittura autobiografica può mettersi in dialogo con un fare poetico che non si muova solo verso l’interpretazione, ma che provi il terreno dell’incanto, trasformando le nostre parole in passi in grado di inventare e di inventarci ad una nuova vita. Scrivere di noi sarà, quindi, avere tra le mani e in punta di penna una materia cui dar forma, per poterla conoscere, riconoscere e progettare nuovamente.
Date e temi degli appuntamenti:
Martedì 7 marzo dalle 18.00 alle 20.00 “ INTANTO. Tempo e memoria, storia e storie”
Martedì 21 marzo dalle 18.00 alle 20.00 “COME SE. Fingere e trasformarsi”
Martedì 4 aprile dalle 18.00 alle 20.00 “ACCANTO. In silenzio, oltre l’evidenza”
Martedì 18 aprile dalle 18.00 alle 20.00 “NON SO, NON SO CHE E QUASI NIENTE. Lo sfondo che sfugge e gli istanti da celebrare”
Martedì 2 maggio dalle 18.00 alle 20.00 “VERSO. Direzioni, tensioni, tragitti”
Il corso è diretto e condotto dalla prof.ssa Emanuela Mancino, docente di Filosofia dell’educazione e di Pedagogia della comunicazione presso il Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione “R. Massa”.
Collaboreranno con lei alcuni membri del gruppo di ricerca Trame educative.
Il gruppo di ricerca sulle Trame Educative è composto da: Elisa Asnaghi, Maria Laura Belisario, Ornella Castiglione, Elvis Crotti, Emanuele Fusi, Giovanna Dal Grande, Daniele Delfino, Barbara Di Donato, Monica Gilli, David Manna, Silvia Vergani.
Al termine del percorso saranno presentati i seminari residenziali che si svolgono, come ogni anno, presso il Convento dei Cappuccini di Monterosso. La Scuola di sguardo, scrittura e bellezza è infatti il naturale proseguimento del percorso presso la Casa della Cultura e si articola in laboratori indipendenti.
Iscrizioni entro il 28 febbraio inviando copia del bonifico del contributo di
150 euro a info@casadellacultura.it IBAN IT 79 C 03069 09606 1000 0012 4484
Sono previsti sconti per gli studenti
Associazione Casa della Cultura – Via Borgogna 3 – 20122 Milano 02 795567 e-mail: info@casadellacultura.it
www.casadellacultura.it
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