Un tempo si usava questo termine spregiativo per definire qualche squinternato che pretendeva di 'sistemare le cose' con qualche carica d'esplosivo gettata un po' a casaccio…
E' desolante constatare come la scena internazionale stia scivolando indietro alla 'politica delle cannoniere' senza che quasi nessuno se ne scandalizzi.
Le recenti iniziative francese e russa in Siria fanno parte di tale involuzione, mentre si avvicinano all'area persino navi cinesi… e l'Europa sta a guardare.
A cosa possa servire un surplus di violenza in un Paese ormai distrutto dove imperversano milizie d'ogni tipo di stampo più banditesco che militare resterebbe un mistero se non fossero fin troppo evidenti i vantaggi a breve termine che ciascuno persegue con simili avventurose scampagnate.
Il discorso vale del resto anche per le potenze regionali, quali Turchia e Iran.
L'inerzia dell'Occidente si può forse spiegare con la cinica scelta di lasciare che altri facciano il lavoro sporco sul terreno, per intervenire solo quando ci sarà da spartirsi qualcosa.
Le catastrofi afghana e irachena non hanno evidentemente insegnato nulla a nessuno.
Dalla Libia all'Ucraina si sta creando un arco d'instabilità dal quale enormi problemi e per lungo tempo potrebbero riversarsi sulla 'fortezza Europa'.
Finiremo per ricordare la crisi dei rifugiati che stiamo attraversando come un leggero antipasto?
© RIPRODUZIONE RISERVATA 03 OTTOBRE 2015 |