Dopo 12 anni arrivano le prime ammissioni (veramente già Obama ne aveva fatto cenno nel suo storico discorso al Cairo): la guerra in Iraq è stata un errore anche per Tony Blair.
Non esistevano armi di distruzione di massa, com'era evidente anche ai ciechi, ma soprattutto l'abbattimento del pur nefando regime di Saddam Hussein ha favorito, alla lunga, il sorgere di un mostro ancora peggiore: l'Isis.
Certo Saddam non era una mammoletta, ha gasato i curdi, ha sistematicamente represso ogni opposizione e ha condotto una lunga e sanguinosa guerra senza senso contro il vicino Iran.
Peccato che a entrambi siano state vendute armi affinché si massacrassero meglio.
L'invasione del Kuwait fu giustamente contrastata da Bush senior, che prudentemente evitò di giungere fino a Baghdad.
Il figlio degenere non ha avuto altrettanta saggezza, nonostante Giovanni Paolo II lo avesse implorato in tal senso.
Sciogliere l'esercito iracheno, in un paese diviso da faglie etnico-confessionali, è stato il capolavoro finale dello 'stupid withe man' che ha così innescato una faida infinita che ha finito per contagiare il resto del Medio Oriente.
'I'm sorry' non basta.
Ci sono immani distruzioni e una montagna impressionate di morti che, se non vendetta, chiedono almeno giustizia.
Poveri marginali e vittime collaterali di decisioni stupide e controproducenti, s'intende.
Ma un minimo di dignità per tutti è la conditio sin qua non il tronfio Occidente deve a se stesso e a tutti, pena la perdita d'ogni presunta superiorità.
Dio perdona, appunto… ma Darwin NO.
© RIPRODUZIONE RISERVATA 27 OTTOBRE 2015 |