Ne cuore borghese della Milano moderata, c'è una Porta Rossa. Giù per una ripida scala portava, ieri come oggi, a uno scantinato"sobrio ma disposto con qualche cura ed eleganza". È la Casa della Cultura in via Borgogna, che venne inaugurata il 16 marzo 1946 da Ferruccio Parri.
Settant'anni e in quei locali continuano i confronti, i dibattiti, gli approfondimenti che attingono alla radice illuminista milanese mai venuta meno. Il direttore d oggi, Ferruccio Capelli, ha dedicato il libro" La Porta rossa" a settant'anni di storia e storie.
Già, perché di vita intellettuale e politica qui ne è passata davvero molta. a partire da quel 1946, quando Antonio Banfi, Elio Vittorini ed Eugenio Curiel si ritrovarono ad elaborare un progetto culturale per Milano e non solo.
I nomi di chi è passato di qui la dicono lunga sul peso che quell'esperienza ha avuto: al di là di Giulio Einaudi, Arnoldo Mondadori e dell'allora direttore del Corriere Mario Borsa, da quella porta entrarono Pasolini e Brecht, Sartre e Lukács, Habermas e Hans Küng, Le Goff e Bauman, e poi Paolo grassi e Giorgio Strehler, Rossana Rossanda (che fu direttrice negli anni sessanta) Biagi e Moravia, Dacia Maraini e Montanelli, Dario Fo e Cesare Musatti.
Oltre al dibattito culturale, la casa della Cultura ha dato forma al dibattito politico degli eredi di Gramsci e Togliatti: dagli anni del PCI del dopoguerra all'eterodossia di sinistra dell'era Rossanda, fino all'eterodossia di destra degli anni ottanta. Poi arrivarono in Talk show.
Come spiega Capelli, persona di cultura e squisita gentilezza "con la televisione tutto si riduce alla ricerca di spettacolarizzazione, all'urlo. Noi vogliamo ancora proporre un dibattito critico, riflessivo.
Forse per questo i cicli d'incontri, che spaziano dalla politica alle scienze, dall'arte alla filosofia, ancora funzionano. Il pubblico di oggi è variegato e l'essere approdato sui social consente anche una sorta di quantificazione: " Oggi le donne che ci apprezzano dai social sono i 63%, con una particolare attenzione nella fascia tra i 24 e i 34 anni"
Per festeggiare i settant'anni, dunque, oggi alle 18 viene presentato il libro di Capelli; domani alla stessa ora si discute di "Illuminismi" con Salvatore Veca, Valeria Ottonelli e Mario Ricciardi; mercoledì , a settant'anni dal discorso di Parri, verranno riletti brani di pensatori di allora e proiettato il documentario " La signora in rosso".
Pubblicato sul Corriere Milano il 14 marzo 2016
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