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RICHARD SENNET E SASKIA SASSEN IN VIA BORGOGNA


Venerdì 13 maggio, ore 21: The Challenges of Inequalities



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Nell'ambito delle iniziative per il suo settantesimo anniversario, la Casa della Cultura ospita due tra i più autorevoli studiosi a livello mondiale delle società contemporanee e delle diseguaglianze che le attraversano: Saskia Sassen (Columbia University) e Richard Sennett (New York University e London School of Economics)

Richard Sennett è uno dei più autorevoli e originali interpreti delle dinamiche culturali del mondo sociale contemporaneo. Storico, sociologo e raffinato teorico sociale, questo autore affronta le grandi questioni epocali - il lavoro e le sue trasformazioni, le forme della comunicazione e della cooperazione, le città e la loro relazione con i corpi e con la vita che le attraversa - privilegiando sempre una prospettiva che mette a tema l'esperienza personale e il suo intreccio con le dinamiche culturali del tempo. A partire dagli anni Novanta, quando i mutamenti del lavoro nel capitalismo si fanno via via più visibili (il capitalismo diventa 'flessibile'), concentra la sua attenzione intorno alle conseguenze che essi producono sulle esistenze personali dei lavoratori e delle lavoratrici, e sul loro modo di vedere il mondo e di concepire se stessi. Il tema delle diseguaglianze viene così declinato mostrando le sue ricadute nella vita quotidiana e nelle sue pratiche, e sottolineando i suoi esiti sul piano delle identità. 

Tra i volumi di Richard Sennett tradotti in italiano:  Il declino dell'uomo pubblico Pearson (1982); L'uomo flessibile. Le conseguenze del nuovo capitalismo sulla vita personale, Feltrinelli (2016); Autorità. Subordinazione e insubordinazione: l'ambiguo vincolo tra il forte e il debole, Bruno Mondadori (2008); L'uomo artigiano, Feltrinelli (2009);  Rispetto. La dignità umana in un mondo di diseguali, Il mulino (2009); La cultura del nuovo capitalismo, Il Mulino (2012); Insieme. Rituali, piaceri e politiche della collaborazione, Feltrinelli (2014). Sta attualmente lavorando ad un volume dal titolo 'Making and Dwelling', sul design urbano e i sistemi aperti. I suoi libri sono tradotti in numerose lingue.

Molti sono i riconoscimenti ricevuti da Sennett per il suo lavoro di intellettuale pubblico. Tra questi c'è una laurea honoris causa dell'Università di Cambridge, e il prestigioso premio Hegel, che gli è stato conferito lo scorso decennio dalla città tedesca di Stuttgart.

Saskia Sassen ha focalizzato i suoi studi sulla globalizzazione (includendone tanto le dimensioni sociali quanto economiche e politiche), l'immigrazione, le città globali (con l'annesso problema dei rapporti tra città globale e terrorismo), le nuove tecnologie informatiche, e sui cambiamenti che le attuali condizioni di transnazionalità producono all'interno dello stato liberale. La sua ricerca si è concentrata sull'inatteso e sul contro-intuitivo come modi per sfatare verità date per scontate. I suoi tre libri più importanti hanno ciascuno cercato di demolire una presunta verità di questo tipo.

Nel suo primo libro, The Mobility of Labor and Capital (Cambridge University Press 1988), ha mostrato come nei paesi in via di sviluppo gli investimenti stranieri possano in effetti aumentare la probabilità di processi d'emigrazione; ciò andava contro opinioni consolidate come quella secondo cui simili investimenti avrebbero potuto frenare i potenziali emigranti.

Nel suo secondo libro, The Global City (Princeton University Press 1991; 2a ed. 2002), ha mostrato come l'economia globale, lungi dall'essere un'economia senza luogo, ha bisogno ed effettivamente usufruisce di un inserimento territoriale, e che questo bisogno è più acuto nel caso di settori altamente globalizzati ed elettronici come la finanza; tutto ciò andava contro l'opinione, al tempo diffusa, che l'economia globale trascendesse la territorialità e i suoi ombrelli regolatori.

Nel suo libro più recente, Territory, Authority, Rights: From Medieval to Global Assemblages (Princeton University Press 2006; 2a ed. 2008), mostra che le trasformazioni strutturali oggi in corso hanno luogo per la gran parte all'interno di contesti fondamentalmente e genuinamente nazionali; ciò le permette di spiegare come alcuni dei cambiamenti nello stato liberale, per la maggior parte evidenti negli USA ma sempre più anche negli altri paesi, non siano distorsioni o anomalie, ma il risultato di queste trasformazioni strutturali all'interno dell'apparato statuale. Mostra perciò che queste trasformazioni strutturali non consistono soltanto di dinamiche globalizzanti ma anche di dinamiche di denazionalizzazione: stiamo assistendo alla formazione di numerosi e spesso altamente specializzati assemblaggi di pezzetti di territorio, autorità e diritti che una volta venivano invece inseriti in un contesto nazionale. Oggi questi assemblaggi attraversano gli scenari globali e nazionali, finendo per denazionalizzare ciò che storicamente è stato costruito come nazionale.

In edizione italiana: Globa­liz­zati e scontenti,Il Saggiatore (2002); Una sociologia della globalizzazione, Einau­di (2008); Territorio, autorità, diritti,Bruno Mondadori 2008; Le città nell’economia globale, Il Mulino (2010); Espulsioni. Brutalità e complessità nell'economia globale, Il Mulino (2015)

 

Venerdì 13 maggio, ore 21

LE SFIDE DELLE DISEGUAGLIANZE

The Challenges of Inequalities

 

Richard Sennett

 

Le diseguaglianze: gli effetti sulle persone

Inequality Made Personal

 

Saskia Sassen

 

La violenza delle diseguaglianze

Inequalities and Violence

 

Introducono

Carmen Leccardi (Università di Milano-Bicocca) 

Enzo Mingione (Università di Milano-Bicocca)

 

traduzione simultanea in italiano Daniela Massarani

 


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07 MAGGIO 2016