Marco Liberatore  
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TECNOLOGIE DEL DESIDERIO


Cosa sono le anime elettriche che tutti siamo?



Marco Liberatore


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L’anima elettrica è senza respiro, iperconnessa, riverbera sulle curve algoritmiche i propri spasmi pulsionali mentre le sue emozioni sussultano nello spazio luminoso tra gli occhi e la punta delle dita.

Seguo l’attività del gruppo di ricerca Ippolita dal 2005, anno in cui pubblicarono il loro primo libro Open non è free. Da allora hanno pubblicato altri quattro testi, tutti dedicati al rapporto tra tecnologia e politica: Luci e ombre di Google, per Feltrinelli, Nell’acquario di Facebook, per Ledizioni,  La rete è libera e democratica? FALSO!, per Laterza

Recentemente, le nostre strade si sono incrociate sempre più spesso e ho assistito alla genesi della loro ultima pubblicazione Anime elettriche, edito da Jaca Book, seguendone passo a passo l’evolversi e il prendere forma.

Questa non è quindi una recensione ma può essere considerata una sorta di commento, cui segue un breve estratto, una prolusione non richiesta che prende spunto da alcuni quesiti che la lettura di Ippolita evoca: cosa sono le anime elettriche che tutti siamo? Come vivono? Cosa vogliono? E, soprattutto, sono libere?

L’anima elettrica è il fantasmata smisurato, bulimico, ingordo, grumo di dati tra dati nell’iperrealtà degli ambienti digitali offerti dai servizi commerciali. La sua ragion d’essere è la numerabilità senza esitazioni, la quantità parziale, gli indici di misurazione.

Cieca di fronte ai propri desideri, e tra questi a quello più forte di realizzazione, esplora mondi digitali affidandosi a motori di ricerca, social network e le più diverse applicazioni.

Vivendo nell’affermazione di sé in un regime di contabilità, è sempre bisognosa di conferme, contatti, apprezzamenti. Anzi, si potrebbe dire che la propria grammatica interiore conosce solo queste forme di articolazione del confronto, ignorando completamente l’elemento negativo che caratterizza i piani di esistenza più crudeli. Naturalmente è capace di assistere ai filmati e alle foto più violente, oscene o toccanti, e anzi se ne nutre disperatamente, ma sempre da lontano. Così come si nutre di tutto ciò che le passa davanti e può essere utile al proprio accrescimento.

Questa anima elettrica è un campo aperto, attraversato e attraversabile dai più diversi vettori così come dai più diversi ordini del discorso e, cosa ancor più importante, è senza confini, senza limiti. Sarebbe un errore pensare che la sua sfera di influenza e il suo raggio d’azione siano limitati ai diversi dispositivi in uso o ai micro-mondi dei social media, perché è in fluida comunicazione con altri tipi di anime della nostra soggettività, e con cose e mondi molto terreni e concreti. Le sue azioni hanno infatti ricadute economiche, estetiche, politiche, etiche che investono la vita di tutti.

Nella luce della verità riposa e vive, scoprendo ciò che è nascosto, praticando una trasparenza ipoteticamente trasgressiva, esibendo nella luce la propria luce, sagacia, cinismo, intelligenza, sarcasmo.

Giovanissima e già messa in produzione – anzi, nata per essere lei stessa materia di produzione in un ambiente dove l’espressione di sé è merce – è come costretta all’irriflesso e, fin da subito, conforme allo specchio di Alice tecnologico, il dispositivo attraverso cui si affaccia su due mondi.

Addestrata ad essere performante ed efficiente, si muove in base ad un principio totalizzante, quello del piacere, che le consente di toccare, toccarsi, essere toccata, mostrare e mostrarsi, senza soluzione di continuità. È questo il suo esercizio spirituale sempre reiterato, la sua pratica quotidiana in uno spazio di pura trascendenza. Espressione dell’innovazione quale dimensione esistenziale e cifra essenziale, piacere della relazione quale sua causa prima e ragione del suo essere messa a profitto.

Da un altro punto di vista, il suo mondo è un grande esperimento di coesione sociale, dove il negativo è bandito e il massimo valore è il bene comune computabile, l’impatto profittevole; mistero della trinità digitale: produttore, consumatore e merce al tempo stesso.

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14 OTTOBRE 2016

 

 

 

 

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