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Milano, ieri martedì 1 novembre, ci ha regalato una giornata particolare: una folla festosa che si è riunita davanti alla caserma Montello, in via Caracciolo, per salutare l'arrivo di un gruppo di profughi.
Non era scontato che accadesse. Anche qui nelle settimane precedenti vi erano stati segnali inquietanti e minacciosi: un presidio contro il preannunciato arrivo dei profughi, una capillare raccolta di firme per impedirlo (ne sono state raccolte non poche: oltre sei mila), tante dichiarazioni bellicose di esponenti delle forze della destra, dalla Lega a Casa Pound.
La cosa importante è che questa volta in tanti hanno reagito, con intelligenza e con passione. Numerose associazioni del quartiere hanno cominciato a incontrarsi per valutare che cosa fare, hanno formato un Comitato con molte e larghe adesioni, hanno avviato un lavoro capillare di sensibilizzazione e di preparazione nella zona 8 di Milano dove è collocata la caserma Montello. Hanno anche deciso di dare un segno forte all'opinione pubblica: una festa di accoglienza.
Il risultato è stato perfino sorprendente: migliaia di persone si sono radunate davanti alla caserma e hanno dato vita, con attori e musicisti, a un happening festoso dalla mattina fino al tardi pomeriggio.
Ovviamente, tutti i presenti erano consapevoli dei mille e mille problemi che si presenteranno nelle prossime settimane e nei prossimi mesi. Eppure tutti i presenti, nel primo freddo pungente del novembre milanese, erano raggianti. Per una ragione molto semplice: stavano dimostrando che, se si vuole, in Italia in campo non c'è solo la destra facinorosa e xenofoba. Con passione e intelligenza si può fare sentire, anche sulla questione spinosa e difficilissima dell'immigrazione, un'altra voce. Insomma, nelle cronache italiane non c'è posto solo per il brutto e inquietante episodio di Gorino!
© RIPRODUZIONE RISERVATA 02 NOVEMBRE 2016 |