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IN RICORDO DI STEFANO RODOTÀ


Un maestro, un interlocutore, un amico






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Stefano Rodotà ci ha lasciati, ma il suo ricordo e la sua lezione ci accompagneranno ancora per tanto tempo.

Rodotà era un giurista insigne e un uomo di grandi passioni civili. Ha scritto libri che hanno lasciato un segno profondo nel dibattito pubblico, ha animato grandi battaglie per l'espansione e per la difesa dei diritti, ha insegnato a riflettere e a reagire ai rischi involutivi che può sempre correre la democrazia.

Era un pensatore profondo e raffinato ma anche un uomo che non si sottraeva all'impegno pubblico per difendere le sue convinzioni più profonde. In tanti sicuramente ricordano il suo impegno per il No durante l'ultimo referendum costituzionale.

Rodotà era un amico della Casa della Cultura. È stato nostro ospite tante e tante volte. Ha partecipato a decine di incontri con interventi sempre lucidi e appassionati: la programmazione della nostra "Scuola di cultura politica" è stata segnata e scandita dalle sue lezioni. In ogni occasione ha dimostrato anche generosità e disponibilità nel rapporto con il pubblico.

La sue lezione culturale dovrà essere seriamente riflettuta e meditata. Gli spunti sono tantissimi: si pensi solo alla densità delle riflessioni contenute in uno dei suoi ultimi testi: "Il diritto di avere diritti". Sicuramente, aggiungiamo, dovrà essere ripreso e sviluppato il suo sforzo sistematico per mettere alla prova il diritto con le immense trasformazioni tecno - scientifiche dei nostri tempi.

Di lui ci restano anche i ricordi di tante, intense conversazioni personali: anche così ci ha trasmesso la sua lezione di stile, di rigore e di impegno appassionato.

 


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27 GIUGNO 2017