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ANCHE I MUSULMANI SORRIDONO


Ma sedicenti 'esperti' dicono di no. Scontro di civiltà o prosaica ignoranza?






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Tra le non poche eccellenze italiane, trascurate o 'stra-oscurate', va annoverata sicuramente l'unica rivista di geopolitica di rilievo, Limes. Gli editoriali del suo direttore e i vari contributi affidati spesso a giovani e talentuosi collaboratori che conoscono bene la situazione 'sul terreno' sarebbero una manna dal cielo, solo se altri ne tenessero conto. Invece ci tocca leggere quasi quotidianamente e a firma di 'esperti' una interminabile sequela di banalità… Possibile che a questa fonte non si abbeverino quanti pretendono di spiegarci ciò che succede in Medio Oriente? Nulla di nuovo, del resto, anche quando ci dobbiamo sorbire requisitorie senza capo ne coda che ci presentano i musulmani e tra loro in particolare gli arabi come persone incapaci di sorridere di alcunché riguardi la loro stessa religione. Chi trascorre il suo tempo a guardar fuori dalle finestre di alberghi a 5 stelle e senza sapere la lingua locale potrà anche avallare la visione di 'omini verdi' alieni al genere umano. Basterebbe invece stare un po' tra la gente e ascoltare ciò che dice per rendersi conto che, come tutti gli altri esseri umani, di bisogni fisiologici, sesso, religione e politica si immischiano un po' tutti quelli che per una ragione o per l'altra 'perdono le staffe'. Con espressioni assai simili a quelle dialettali non solo della Sicilia, ma anche dell'immacolato Veneto. 'El tagio de to mare ' ha perfetti corrispondenti nei dialetti mediorientali, per non parlare della religione di tua madre che, pur essendo musulmana, va a farsi friggere quando mi hai tirato fuori dai gangheri. Siamo alle solite, Calimero! Lo scontro di civiltà serve  coprire, ancora una volta, assai più prosaici e concreti interessi. Non c'è peggior cieco di chi non vuol vedere!


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15 APRILE 2015

DIO PERDONA, DARWIN NO

n°3