Carmen Leccardi  
  casa-della-cultura-milano      
   
 

MASCHILITÀ E VIOLENZA CONTRO LE DONNE


Una serata culturale e civile al Teatro Studio Melato



Carmen Leccardi


altri contributi:



  carmen-leccardi-sei-mia.jpg




 

Siamo oggi collettivamente consapevoli che l'"ordine di genere" che abbiamo ereditato dalla prima metà del Novecento è obsoleto. Due dinamiche congiunte - i processi di mutamento sociale intrecciati alle vere e proprie sfide alle sfere di influenza e di potere maschili che le donne e i loro movimenti hanno lanciato in questi anni - hanno profondamente ridefinito le relazioni di genere. Queste dinamiche hanno investito con particolare intensità le maschilità e le loro gerarchie, trasformandone le rappresentazioni culturali e i vissuti. Non vi è tuttavia unanimità, nel dibattito internazionale, circa la presenza di una vera e propria "crisi" delle identità maschili come esito, in particolare, dei nuovi gradi di autonomia e di empowerment delle donne. Quel che è certo è che, per la maggioranza degli uomini, questi cambiamenti radicali hanno creato solo in minima parte consapevolezza del carattere gendered della propria soggettività. E che, in parallelo, le definizioni di maschilità più comuni, quelle associate agli aspetti più stereotipici (gli uomini per definizione attivi, risoluti, più "forti" delle donne e così via), per questa maggioranza hanno perso forza in misura solo ridotta.

La violenza contro le donne, un dramma mondiale - e anche europeo e nazionale - che non accenna a diminuire, rappresenta probabilmente la faccia in ombra più impressionante di questo processo. Costituisce, in altre parole, uno degli indicatori più significativi delle difficoltà/dell'incapacità di una parte del mondo maschile a confrontarsi con tali mutamenti.

Possiamo identificare almeno due principali famiglie di spiegazioni alla violenza maschile sulle donne: la prima legata all'ordine patriarcale più tradizionale, l'altra alle dinamiche contemporanee dei rapporti di potere tra i generi, al cui interno tendenze patriarcali ed egualitarie si mescolano. Sulla base della prima famiglia di spiegazioni, più basso è lo status femminile in rapporto a quello maschile, più alta la presenza di violenze fisiche e sessuali contro le donne messe in atto dagli uomini. In questo scenario, le diseguaglianze di genere sotto il profilo economico - com'è noto, sul piano mondiale il reddito delle donne è poco più della metà di quello maschile - insieme alla scarsa autorevolezza culturale delle donne concorrono a favorire un ordine di genere fortemente gerarchizzato. La violenza contro di loro, in questo caso, sarebbe espressione della riaffermazione quotidiana di questo ordine. Il secondo tipo di spiegazioni, più congruente con la nostra realtà, mette a fuoco l'incapacità di una parte del mondo maschile ad accogliere ed accettare quelle scelte di libertà, e pratiche di autonomia, ormai punti di riferimento consolidati nelle costruzioni biografiche femminili. Questi uomini possono riconoscere, in linea di principio, l'uguaglianza di genere, ma non sono in grado di adeguarsi concretamente alle sue conseguenze. La loro violenza, alimentata da una cultura maschilista che la legittima come forma di espressione del sé, colpisce le donne che scelgono di affermare la propria autodeterminazione, e prendono le distanze da logiche ancillari. Il contesto, come i dati sulla violenza contro le donne ben ci ricordano, è molto spesso il rapporto di coppia - a sottolineare lo stretto legame, la confusione, per riprendere le parole di Lea Melandri, fra amore e violenza. Le relazioni intime diventano allora l'arena privilegiata al cui interno la violenza maschile si materializza: qui la "maschera di virilità" cade e, nel cadere, scopre "fragilità maschili inaspettate" (Melandri). Il bisogno di controllo sul corpo delle donne, che può arrivare fino all'estremo del dare la morte - i cosiddetti "femminicidi del possesso" perché legati alla decisione delle donne di porre termine ad un rapporto di coppia - è diretta espressione di questa fragilità estrema.

Alla riflessione sull'intreccio tra queste dinamiche della maschilità e violenza contro le donne è dedicato l'incontro del 23 marzo presso il Piccolo Teatro di Milano.

 

 


© RIPRODUZIONE RISERVATA

22 MARZO 2018