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FASCISMI ISLAMICI?


La nascita di regimi dispotici è favorita dall'Islam?






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E' antica pratica eurocentrica quella di 'esportare' categorie tutte occidentali e 'calarle' su persone, fatti e movimenti del Medio Oriente. Non funziona, ma si continua comunque a farlo. Basterebbe ricordarsi della lunga guerra civile libanese per dover ammettere che l'equazione maroniti=fascisti, drusi=progressisti fa acqua da tutte le parti. Atteggiamenti semi-feudali erano e restano infatti anche in coloro che si erano schierati 'dalla parte giusta', obbedendo a logiche locali di appartenenza  etnico/confessionale non diverse nella sostanza da quelle dei loro avversari.

La crisi delle ideologie sta lasciando un vuoto che sta determinando, già dalla tragedia balcanica, non solo il mantenimento, ma persino il rafforzamento di comunitarismi identitari che del resto emergono persino artificialmente anche nel tanto progredito Occidente (vedi i riti 'celtici' della Lega in Italia).   

Regimi militari o dispotici che usano la fede religiosa come strumento di consenso e di controllo sociale nel mondo arabo-musulmano non sono certo una rarità, ma dedurne che sia lo stesso Islam a favorirne la genesi e la longevità significa gettare il bambino con l'acqua sporca.

A parte il caso clamoroso ma minoritario dell'Iran khomeinista, infatti, non sussistono altrove le precondizioni indispensabili per parlare neppure di teocrazia. L'assenza di un'istituzione religiosa distinta e indipendente da quella politiche, nell'islam sunnita ha determinato piuttosto (dopo la caduta dell'Impero ottomano e la nascita degli stati nazionali moderni) una sorta di cesaropapismo. E' infatti il regime in carica, tramite soprattutto i ministeri degli affari religiosi, a regolare forme e contenuti dell'insegnamento e degli stessi riti.

I vari movimenti dell'islam politico che contestano lo status quo, paradossalmente, sono spesso anche portatori di istanze di democratizzazione o almeno di giustizia sociale e di libertà di espressione che li ha anche visti talora collaborare almeno temporaneamente con gruppi liberali o socialisti contro il dittatore di turno (avvenne durante la lotta per l'indipendenza dalle potenze coloniali e si è riproposto in alcuni fronti d'opposizione a svariati padri-padroni della patria nei decenni successivi).

Il carattere fortemente tradizionalista di tali schieramenti, unitamente al fatto che siano stati gli unici a sopravvivere anche per calcolo dei poteri in carica ( 'o noi, o il fanatismo ') induce a cadere nella trappola in cui la scelta si ridurrebbe fra un totalitarismo più laicizzante e compiacente e uno fondamentalista destabilizzante e minaccioso: insomma tra stivali e turbanti.

Molti di coloro che sono scesi in piazza durante le Primavere arabe hanno appunto cercato di sottrarsi alla scelta forzata fra due vicoli ciechi, ma la società civile e la classe media sono ancora troppo deboli: hanno potuto in alcuni casi abbattere presidenti inamovibili, ma non ancora dar vita a un'alternativa abbastanza forte.

Si tratta, ovviamente, per la maggior parte di musulmani credenti e praticanti ai quali non si può chiedere di essere meno religiosi per guadagnarsi un'ipotetica tessera di 'antifascisti', ma che hanno dato prova di voler diventare cittadini e di non rimanere sempre sudditi. Sembrerà poco, ma è la premessa inevitabile che mancava e che ora, almeno in qualche misura, esiste.

 


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14 MAGGIO 2015

DIO PERDONA, DARWIN NO

 n°5

 

 

        Regimi militari o dispotici che usano la fede religiosa come strumento di consenso e di controllo sociale nel mondo arabo-musulmano non sono certo una rarità, ma dedurne che sia lo stesso Islam a favorirne la genesi e la longevità significa gettare il bambino con l'acqua sporca

 

 

       Molti di coloro che sono scesi in piazza durante le Primavere arabe hanno cercato di sottrarsi alla scelta forzata fra due vicoli ciechi, ma la società civile e la classe media sono ancora troppo deboli: hanno potuto in alcuni casi abbattere presidenti inamovibili, ma non ancora dar vita a un'alternativa abbastanza forte