Pierluigi Panza  
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SE ETICA ED ESTETICA NON SI INCONTRANO PIÙ


A proposito dell'ultimo libro di Giancarlo Consonni



Pierluigi Panza


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Con Urbanità e bellezza (Edizioni Solfanelli, 2016) Giancarlo Consonni ha scritto un libro sulla crisi della civiltà e una testimonianza sull'idea di bellezza civile, ovvero quel territorio magico dove l'etica e l'estetica si sovrappongono divenendo un'unica cosa. Questo territorio era, o poteva essere, la città urbanizzata, ma oggi non è così.

L'idea di bellezza civile come unione di etica ed estetica è presente sin da Leon Battista Alberti che, nel De re aedificatoria (1452), ricorda come la bellezza di una città la preservi dalla mano dei nemici. Si ritrova in Giambattista Vico, che ha coniato il termine stesso, passa per il dibattito estetico romantico, transita per la Scuola di Francoforte dove l'esteticità diventa azione e palestra di battaglia civile, e giunge a Norbert Elias - caro a Consonni - che la riscopre nell'urbanità come sede delle buone maniere.

L'approccio di Consonni riecheggia il celebre scritto heideggeriano Costruire, abitare, pensare in cui la terra è luogo dell'abitare dei viventi sotto il cielo e in cui il "prendersi cura" è l'azione cardinale. È quella terra in cui abitare e costruire si uniscono e dove l'agri-coltura è cultura così come l'urbis cultura è la città come territorio della felicità attraverso il miglioramento delle condizioni che si ottiene con la generosità reciproca. È una tesi, questa, che si ritrova anche nel programma degli anni Sessanta del XIX secolo di William Morris raccolto in L'arte e la bellezza della terra (1881), dove si afferma che l'uomo potrà riscoprire la propria dignità solo riappropriandosi del proprio lavoro nel quadro di una riforma della civiltà che assegna all'architettura il ruolo di custode della bellezza del mondo, di cui tutti gli uomini sono responsabili. Ogni distruzione di questo patrimonio è dunque una perdita senza contropartita. 

Nella sua storia, l'Italia è stata capace di costruire con teatralità spazi aperti che hanno rappresentato la capacità di saper realizzare e trasmettere queste forme di urbanità. Ma oggi - è il rilievo che emerge in Consonni - questo aspetto sembra perduto. È in atto un arretramento del significato della città, una sua perdita di legame con il territorio e di relazione con il suolo. La città è diventata luogo di esibizionismi globalisti, luogo dell'ansia e della paura anziché dell'azione collettiva, con annientamento della memoria e con forme di anestesia collettiva. La città, che era il sedimentarsi di azioni collettive fino alla metà Ottocento e prodotto d'arte collettivo, si va trasformando nel luogo della finanza indifferente alla stratificazione e della memoria.  C'è una perdita del disegno della città - sia del controllo urbano che dell'idealità utopica - ridotta a merchandising: nei villaggi vacanze, nei non-luoghi e nelle altre nelle sedi della consumer society. La contemporaneità ha bloccato questa idea di sviluppo dove etica ed estetica si incontravano lasciando spazio a una metropoli ibrida, al sovrapporsi e contrapporsi di dimensioni e strategie diverse, senza dimensione di riconoscimento. Non esiste più uno "stile" di città, una identità.

La città devastata dal consumismo e dal costruire dissennato è un'immagine che si è sovrapposta all'insieme costruito. Assistiamo così alla perdita della polis, alla perdita dello spazio pubblico come segno dell'armonia. La città è colpita nel suo divenire espanso sino ad essere finita perché è finita una "teoria della città" con un perimetro. E ciò proprio nel momento in cui più della metà dei cittadini del mondo vive in città. 

La città storica non è più concepita come tale ma solo nel consumismo dell'immagine, non nella consapevolezza dell'eredità. Smart city, App city, città telematica sono declinazioni della perdita di esperienza della città vissuta. La città non è una app che segnala ristoranti o che l'autobus è in ritardo! Si sovrappongono immagini sofisticate della città a desolanti immagini reali, la città digitale che non c'è alla città problematica che c'è. La città postmoderna ha finito i suoi entusiasmi proprio perché urbanità e bellezza non si incontrano. Il modello di New York, nato distruggendo il volto di Nuova Amsterdam, è stato assunto - come già descritto in Delirious New York di Rem Koolhaas - come emblema di sviluppo della società metropolitana del XX secolo e oltre. New York è diventata modello di appropriazione e sfruttamento del territorio capace di rispondere ai bisogni elementari di una società che produce e consuma. Un consumo nel quale è previsto lo svago, al quale l'estetica è asservita. Non è una estetica della bellezza quella di Manhattan, ma dello stupefacente e del popolare; disciplinata e massificata. Il cinema e il luna-park erano i luoghi simbolo che esemplificavano questa tendenza pop ed ora lo sono gli shopping mall e gli App-store. I marchi sono il biglietto da visita di società e città globalizzate dove etica ed estetica non si incontrano più. Tanto che oggi Milano sta regalando a una mela morsicata una sua piazza liberty.

Pierluigi Panza

 

 

N.d.C. - Pierluigi Panza, giornalista, docente e scrittore, lavora al "Corriere della Sera" dove si occupa di cultura. Insegna Critica d'arte e di architettura al Politecnico di Milano e Teorie e tecniche della comunicazione giornalistica all'Università degli Studi di Milano. 

Tra i suoi libri: Antichità e restauro nell'Italia del Settecento. Dal ripristino alla conservazione delle opere d'arte (Franco Angeli, 1990); Leon Battista Alberti. Filosofia e teoria dell'arte (Guerini, 1994); Piranesi architetto (Guerini, 1998); Estetica, tempo e progetto nell'età delle comunicazioni (Guerini, 2002); Il digiuno dell'anima (Bompiani, 2007); La croce e la sfinge. Vita scellerata di Giovan Battista Piranesi (Bompiani, 2009); Orientalismi. L'Europa alla scoperta del Levante (Guerini, 2011); L'inventore della dimenticanza (Bompiani, 2014); L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità finanziaria. Genealogie ed eterogenesi dei fini nell'arte contemporanea (Guerini, 2015).

N.B. I grassetti nel testo sono nostri

RR

 


© RIPRODUZIONE RISERVATA

16 DICEMBRE 2016

CITTÀ BENE COMUNE

Ambito di dibattito sulla città, il territorio e la cultura del progetto urbano e territoriale

a cura di Renzo Riboldazzi cittabenecomune@casadellacultura.it

 

 

Gli incontri 

- 2016: programma /presentazione

- 2015: programma /presentazione

- 2014: programma /presentazione

- 2013: programma /presentazione

 

Interventi, commenti, letture

- A. Villani, Arte e bellezza delle città: chi decide? Considerazioni sulle tesi di Marco Romano

- O.Marzocca, Firenze: volumi zero, si fa per dire, commento al libro a cura di I.Agostini, Urbanistica resistente nella Firenze neoliberista (Aión Edizioni, 2016)

- M. Ruzzenenti, Riprogettare le città a 40 anni da Seveso, riflessione a partire dal libro di D. Bianchessi, La fabbrica dei profumi. Seveso 40 anni fa (Jaca Book, 2016)

- G. Nebbia, Dall'abbondanza all'abbastanza, commento a: J. Rockström e M. Klum, Grande mondo, piccolo pianeta (Ed. Ambiente, 2015)

- P. L. Cervellati, La città madre di città, commento a: R. Milani, L'arte delle città (il Mulino, 2015)

- P. Gonzaga, Cattolici e musulmani in difesa dell'ambiente, note sulla Laudato si' e sulla Dichiarazione islamica sul clima 

- B. De Bernardinis, Per una nuova cultura del suolo, commento a: P. Pileri, Che cosa c'è sotto: il suolo, i suoi segreti, le ragioni per difenderlo (Altreconomia, 2015)

- V. Pujia, Politiche per la casa: una difficile transizione, commento a: S. Santangelo, Edilizia sociale e urbanistica (Carocci, 2015) 

- U. Fadini, Per una nuova alleanza tra città e campagna, commento a: I. Agostini, Il diritto alla campagna (Ediesse, Roma, 2015) 

- E. Battisti, Contro l'urbanistica? No, serve un'idea di città, intervento all'incontro con F. La Cecla, 2 maggio 2016

- V. Gregotti, Il futuro si costruisce giorno per giorno, intervento all'incontro su Bernardo Secchi, 23 maggio 2016.

- P. Gabellini, Un razionalismo intriso di umanesimo, commento a: R. Pavia, Il passo delle città (Donzelli, 2015)

- A. Lanzani, Quali politiche per la città?, Commento al primo rapporto di Urban@it

- M. Romano, I nemici della libertà commento a: A. Lanzani, Città territorio urbanistica tra crisi e contrazione (FrancoAngeli, 2015)

- F. Mancuso, Identità e cittadinanza nelle piazze d'Europa, commento a: M. Romano, La piazza europea (Marsilio, 2015)

- S. Tintori, Metropoli o città metropolitana? Verso l'irrazionale, lo spontaneo, il primitivo, l'immateriale

- A. Villani, Progettare il futuro o gestire gli eventi? Le origini della pianificazione della città metropolitana

- L. Meneghetti, Città metropolitana, policentrismo, paesaggio

- A. Monestiroli, Quando è l'architettura a fare la città. Cosa ho imparato da Milano

- F. Ventura, Urbanistica: né etica, né diritto, commento a: S. Moroni, Libertà e innovazione nella città sostenibile (Carocci, 2015)

- G. Ottolini, Arte e spazio pubblico, commento a: A. Pioselli, L'arte nello spazio pubblico (Johan & Levi, 2015) 

- G. Laino, Se tutto è gentrification, comprendiamo poco, commento a: G. Semi, Gentrification. Tutte le città come Disneyland? (il Mulino, 2015)

- F. Gastaldi, Gentrification. Tutte le città come Disneyland?,  recensione del libro di G. Semi (il Mulino, 2015)

- G. Consonni, Un pensiero argomentante, dialogico, sincretico, operante, commento a G. Becattini, La coscienza dei luoghi (Donzelli, 2015)

- V. Gregotti, Bernardo Secchi: il pensiero e l'opera

- R. Pavia, Il suolo come infrastruttura ambientale. Commento a: A. Lanzani, Città territorio urbanistica tra crisi e contrazione (FrancoAngeli, 2015)

- G. Tagliaventi, L'arte della città 100 anni dopo. Commento a: R. Milani, L'arte della città (il Mulino, 2015)

- A. Villani, Disegnare, prevedere, organizzare le città…, Commento a: F. La Cecla, Contro l'urbanistica (Einaudi, 2015)

- R. Milani, Per capire bisogna toccare, odorare, vedere... ,  Commento a: F. La Cecla, Contro l'urbanistica (Einaudi, 2015)

- M. Ponti, Il paradiso è davvero senza automobili? Commento a: A. Donati e F. Petracchini, Muoversi in città (Ed. Ambiente, 2015)

- S. Brenna, La strana disfatta dell'urbanistica pubblica. Note sullo stato della pianificazione italiana

- F. Ventura, Lo stato della pianificazione urbanistica. Qualche interrogativo per un dibattito

- G. Tonon, Città e urbanistica: un grande fallimento, intervento all'incontro con P. Berdini del 18 maggio 2015

- R. Mascarucci, A favore dell'urbanistica, commento a: F. La Cecla, Contro l'urbanistica (Einaudi, 2015)

 - P.Colarossi, Fare piazze, commento a: M. Romano, La piazza europea (Marsilio 2015)

- J.Gardella, Mezzo secolo di architettura e urbanistica, dialogo immaginario sulla mostra "Comunità Italia", Triennale di Milano, 2015-16

- G.Pasqui, Pensare e fare Urbanistica oggi, recensione a A.Lanzani, Città territorio urbanistica tra crisi e contrazione (Franco Angeli, 2015)

- L.Colombo, Urbanistica e beni culturali, Riflessione a partire da La Cecla, Moroni e Montanari  

- L.Meneghetti, Casa, lavoro, cittadinanza. Seconda parte

- F.Ventura, Urbanistica: tecnica o politica?, commento a: L. Mazza, Spazio e cittadinanza (Donzelli, 2015)

- P.C.Palermo, Per un'urbanistica che non sia un simulacro, commento a: L. Mazza, Spazio e cittadinanza (Donzelli, 2015)

 - S.Moroni, Governo del territorio e cittadinanza, commento a L.Mazza, Spazio e cittadinanza.(Donzelli, 2015) 

 - P.Berdini, Quali regole per la bellezza della città?, commento a S.Moroni, Libertà e innovazione nella città sostenibile (Carocci, 2015)  

 - R.Riboldazzi, Perchè essere 'pro' e non 'contro' l'Urbanistica, commento a F.La Cecla, Contro l'urbanistica (Einaudi, 2015)

 - P. Maddalena, Addio regole. E addio diritti e bellezza delle città, prefazione a: P. Berdini, Le città fallite (Donzelli, 2014)

- S. Settis, Beni comuni fra diritto alla città e azione popolare, introduzione a: P. Maddalena, Il territorio bene comune degli italiani (Donzelli, 2014)

- L. Meneghetti, Casa, lavoro cittadinanza. Il nodo irrisolto dell'immigrazione nelle città italiane

- M. Romano, Urbanistica: 'ingiustificata protervia', recensione a: S. Moroni, Libertà e innovazione nella città sostenibile (Carocci, 2015)

- P. Pileri, Laudato si': una sfida (anche) per l'urbanistica, commento all'enciclica di Papa Francesco (2015)

- P. Maddalena, La bellezza della casa comune, bene supremo. Commento alla Laudato si' di Papa Francesco (2015)

- S. Settis, Cieca invettiva o manifesto per una nuova urbanistica? Recensione a: F. La Cecla, Contro l'urbanistica (Einaudi, 2015)

- V. Gregotti, Città/cittadinanza: binomio inscindibile, Recensione a: L. Mazza, Spazio e cittadinanza (Donzelli, 2015)

- F. Indovina, Si può essere 'contro' l'urbanistica? Recensione a: F. La Cecla, Contro l'urbanistica (Einaudi, 2015)

- R. Riboldazzi, Città: e se ricominciassimo dall'uomo (e dai suoi rifiuti)? Recensione a: R. Pavia, Il passo della città (Donzelli 2015)

- R. Riboldazzi, Suolo: tanti buoni motivi per preservarlo, recensione a: P. Pileri, Che cosa c'è sotto (Altreconomia, 2015)

- L. Mazza, intervento all'incontro con P. Maddalena su Il territorio bene comune degli italiani (Donzelli, 2014)

- L. Meneghetti, Dov'è la bellezza di Milano? , commento sui temi dell'incontro con P. Berdini su Le città fallite(Donzelli, 2014)

- J. Muzio, intervento all'incontro con T. Montanari su Le pietre e il popolo(mimum fax, 2013)

- P. Panza, segnalazione (sul Corriere della Sera dell'11.05.2014)