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  Claude Petrognani e Ari Pedro Oro  
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PAESAGGI DELLA PLURALITÀ


Commento al volume curato da Elio Trusiani et al.



Claude Petrognani e Ari Pedro Oro


altri contributi:



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Il Rio Grande do Sul, localizzato nel sud del Brasile, è uno degli Stati più multietnici e pluriculturali del paese. La diversità risulta, soprattutto, dalla colonizzazione realizzata a partire dal secolo XIX per diversi gruppi sociali provenienti in gran parte dall’Europa, come italiani, tedeschi, polacchi, olandesi, portoghesi e spagnoli. Diffusi nelle vaste e differenti aree territoriali dello Stato, gli immigrati – insieme agli afro-discendenti e ai gaúchos, essendo, quest’ultimi, un amalgama di indios, spagnoli e portoghesi – contribuirono in modo decisivo alla costruzione di uno degli Stati brasiliani più prosperi del paese.

La diversità etnica, sociale, culturale e territoriale è il segno distintivo del Rio Grande do Sul. Non a caso, la rivista “Visioni LatinoAmericane” dedica un volume a questo Stato – Elio Trusiani, Livia Salomão Piccinini, Patricia Pohlmann, Aline C. Scheibe (a cura di), Paisagem cultural do Rio Grande do Sul: um tema em debate, supplemento al n. 24/2021 – ed elegge il concetto di paesaggio per rendere conto della pluralità che lo caratterizza. I contributi che compongono la rivista di 474 pagine sono il frutto di un lavoro di ricerca interdisciplinare e di cooperazione tra università brasiliane e italiane. Ogni autore imprime il proprio marchio disciplinare: geografico, agronomico, di pianificazione urbana, architettonico, sociologico, storico; per ciò, il plurale è imprescindibile.

Plurale è il paesaggio geografico del Rio Grande do Sul: rurale, urbano e le sue interconnessioni, eleggendo come protagonisti la Serra gaúcha e la città di Porto Alegre, capitale dello Stato.

Plurale è il paesaggio socio-culturale: la migrazione europea e la colonizzazione, nello specifico quella italiana e tedesca, parteciparono allo sviluppo peculiare di regioni che seppero adattare conoscenze e saperi del “Vecchio mondo” per la creazione di una civiltà antropologicamente sincretica.

Eterogeneo è il concetto di paesaggio: vari autori utilizzano e declinano il concetto di paesaggio nella sua polisemia: paesaggio culturale, paesaggio rurale, paesaggio della immigrazione, paesaggio giuridico, paesaggio industriale, paesaggio urbano tra gli altri.

Gli articoli che compongono la rivista sono plurali anche da un punto di vista linguistico: lo spagnolo, l’italiano e, soprattutto, il portoghese concorrono, oltre all’internazionalizzazione della rivista, al dialogo che unisce, simbolicamente, i “protagonisti” del Rio Grande del Sud. La pubblicazione si compone di 21 saggi, oltre che di una nota introduttiva del direttore della rivista, Francesco Lazzari dell'Università di Trieste, e della presentazione di Lívia Salomão Piccinini dell’Universidade federal do Rio Grande do Sul (Ufrgs), responsabile e coordinatrice del progetto di ricerca insieme a Elio Trusiani dell’Università di Camerino (Italia), ed un commento di Décio Rigatti, Una discussione sui temi del paesaggio culturale nell’attualità brasiliana e gaúcha, che discute e articola alcuni contributi brasiliani e italiani sul tema del paesaggio culturale, offrendo al lettore una sintesi delle idee degli autori che compongono la collettanea della rivista.

Da un punto di vista più ampio, gli studi offrono uno sguardo teorico, metodologico, empirico sul tema del paesaggio, minimo comune denominatore e filo conduttore delle ventuno contribuzioni. Tuttavia, la rivista propone una divisione più specifica degli articoli in tre blocchi «distinti e complementari, essendo che il primo serve come parte introduttiva dei due seguenti» (Piccinini, 2021: 13). La prima parte, Referenze: metodi, norme, cultura, società, storia e geografia, è composta di 7 articoli; la seconda, La scala territoriale: le aree interne del Rio Grande del Sud di 10 articoli; e la terza, La scala della città: paesaggio urbano di Porto Alegre di 4 articoli.

I saggi del primo blocco dialogano su questioni teoriche e metodologiche che riguardano il concetto di paesaggio culturale. In questo senso il contributo di Elio Trusiani, Paesaggio e... dintorni: ancoraggi e prospettive di un lavoro di ricerca in itinere, propone una riflessione sul paesaggio evidenziando la polisemia, la complessità ed il potenziale euristico di questo concetto. Giorgio Caprari, in Telerilevamento e Gis per la gestione delle dinamiche paesaggistiche. Le Unità di paesaggio e il ruolo della comunità. Un approccio metodologico a supporto delle decisioni, risalta l’importanza ed il ruolo delle comunità locali nei processi valutativi e decisionali per la preservazione del paesaggio naturale e culturale. Seguendo l’ordine della collettanea, l’articolo di Annelise Monteiro Steigleder, Protezione giuridica del paesaggio in Brasile, introduce la prospettiva giuridica sul paesaggio, ossia, gli strumenti giuridici per la protezione del paesaggio nel diritto brasiliano. Il testo di André Farias Cavaco, La salvaguardia e la gestione del paesaggio in Brasile, inteso come patrimonio culturale: strumenti e prospettive, propone, anch’esso, considerazioni sul paesaggio inteso come patrimonio culturale del paese, e discute l’importanza e la controversia del vincolo come strumento giuridico di preservazione. Evandro Luiz de Carvalho dell’Universidade do Minho (Portugal) in Paesaggio, memoria e identità discute la problematica della globalizzazione in relazione ai processi di de-caratterizzazione e preservazione di paesaggi tradizionali rivestiti, in particolare per le popolazioni indigene, di valore memoriale e identitario. Il contributo di Vania B. M. Herédia, Colonizzazione italiana nel Brasile meridionale nel XIX secolo, propone un’analisi storica della colonizzazione italiana nel Rio Grande del Sud, mentre il testo di Hervé Théry, Immigrazione, crescita demografica e formazione della rete municipale del Rio Grande del Sud, 1872-2020, mostra la profusione e l’eredità culturale che i migranti italiani e tedeschi apportarono alle regioni del Rio Grande del Sud, in particolare la regione vinicola, per gli italiani, e il turismo tedesco per la regione di Gramado.

Il secondo blocco di scritti propone un panorama del paesaggio culturale delle aree interne del Rio Grande del Sud. Il villaggio operaio di Galópolis: storia e trasformazione di un paesaggio culturale industriale di Eduardo Rotta Neves offre uno sguardo su Galópolis, località fondata da immigrati italiani; Jamile Maria da Silva Weizenmann, Jauri dos Santos Sá, Andressa Carnevalli Mallmann in Paesaggi e beni culturali: il caso della Valle di Arroio Sampaio, Rio Grande del Sud esplorano la località denominata Vale Arroio Sampaio presentando esempi urbanistici carichi di tracce identitarie legate all’immigrazione. Un punto di dialogo e riflessione è il tema del paesaggio rurale-urbano che il testo di Bruno Gallina e Reynaldo Lírio de Mello Neto discute. In Dinamiche di trasformazione del paesaggio urbano-rurale nelle città medie: il caso di Passo Fundo, Rio Grande del Sud gli autori affrontano la problematica relazionata ai vincoli urbani ed evidenziano l’importanza dei mezzi rurali a supporto della vita delle città. La costituzione del ‘paesaggio culturale missionario’: tra il patrimonio gesuitico Guarani e il processo di colonizzazione dell’immigrazione europea di Ana Luisa Jeanty de Seixas e Clarissa Maroneze Garcia, discorre della formazione storico-culturale del paesaggio della regione delle Missões e dei diversi attori coinvolti in questo contesto antropologicamente eterogeneo. In Paesaggio periurbano: evoluzione socio-economica e trasformazione del territorio in Lajeado Aline Cristiane Scheibe e Livia Salomão Piccinini indagano i processi di evoluzione urbana e socio-economica del municipio di Lajeado, associati all’articolazione rurale-urbano. Il paesaggio agrario-culturale di Passo Fundo: nascita e trasformazioni di Greice Barufaldi Rampanelli, riflette sulle relazioni rurali-urbane applicate al contesto di Passo Fundo. Immigrazione europea e trasformazioni del paesaggio, come conseguenza della colonizzazione, è il tema del lavoro di Juliana Guma, Vale Veneto e Recanto Maestro: permanenze e trasformazioni della Quarta Colônia di immigrazione nel Rio Grande del Sud, nel quale l’autrice descrive e compara il paesaggio culturale di queste due località appartenenti alla Quarta Colônia di immigrazione. Il testo di André Melati, Valore paesaggistico della rete urbana della Serra Gaúcha: l’occupazione dei rilievi e il rapporto visivo tra le città, mostra il processo storico di occupazione del territorio e la localizzazione dei nuclei urbani a partire dalla peculiarità morfologica della regione caratterizzata dai promontori. In Valutazione del paesaggio in un’area rurale in fase di trasformazione urbana: il caso di studio di Estância Velha, Rio Grande del Sud Fernanda Balestro studia le modifiche del paesaggio rurale e le sue relazioni con le origini storiche durante la colonizzazione tedesca. Il decimo contributo che compone questa sezione, Riflessioni sull’impatto turistico e la deturpazione del patrimonio e del paesaggio, è di Kátia Fernanda Marchetto e propone una riflessione sul turismo, a partire dallo studio di caso dell’itinerario turistico Caminhos de pedra (Bento Gonçalves), per comprendere il “confine” tra aiuto alla preservazione e falsificazione del paesaggio per mezzo dello strumento turistico.

Il terzo e ultimo blocco presenta testi sul paesaggio culturale della città di Porto Alegre, capitale dello stato del Rio Grande do Sul. L’articolo di Sergio Luiz Valente Tomasini e Bibiana Cassol, La forestazione urbana e il paesaggio di Porto Alegre: conflitti e convergenze nella conservazione e preservazione del patrimonio naturale e culturale, presenta l’infrastruttura verde della città di Porto Alegre, conosciuta anche come città degli alberi, e la convivenza, non sempre armoniosa, tra alberi urbani e beni culturali della capitale gaúcha. La discussione di Patricia Pohlmann e Lívia Salomão Piccinini in L’evoluzione dell’uso del suolo e la trasformazione del paesaggio rurale di Porto Alegre, Rio Grande del Sud riguarda la problematica dell’espansione dell’urbanizzazione e le sue ripercussioni sul supporto ecologico, descrivendo, in particolare, queste alterazioni nell’area rurale di Porto Alegre. Il testo di José Daniel Craidy Simões e William Mog, Divergenze tra legislazione urbana e patrimonio culturale nell’Avenida Independência di Porto Alegre, analizza il paesaggio contemporaneo dell’Avenida Independência di Porto Alegre, avenida che riunisce immobili di valore culturale. Infine, il lavoro di Fernanda Moscarelli, Il ruolo dell’infrastruttura verde-blu nella riconfigurazione del patrimonio paesaggistico porto-alegrense, “chiude” la terza sessione della collettanea della rivista e presenta e discute il caso dell’infrastruttura verde-blu come strategia di preservazione dell’ambiente in contesti urbani.

Possiamo affermare e sottoscrivere, citando le parole della coordinatrice del progetto, Lívia Salomão Piccinini, che gli studi riuniti nella bella collettanea della rivista Visioni LatinoAmericane mostrano «l’importanza e l’interesse per gli studi sul paesaggio e l’ampiezza, diversità e ricchezza che il patrimonio, culturale e naturale, assume in un paese delle dimensioni del Brasile» (p.14). In altre parole, questo volume dedicato al Rio Grande del Sud è dotato di una potenzialità euristica e ispiratrice per comprendere altri paesaggi, di altri Stati del paese e, anche, al di fuori di esso. Infine, e non meno importante, questo volume apporta anche un contributo teorico significativo sul tema del paesaggio, inteso come costruzione sociale, rappresentazione, postura, etc., che nasce dall’incontro di sguardi impregnati di valori, di soggettività e di spazi territoriali portatori di caratteristiche diverse. Possiamo cioè affermare con certezza che la polisemia del concetto di paesaggio ha ricevuto nei testi riferiti un trattamento analitico sostanziale, facendo in modo che questo volume di "Visioni LatinoAmericane" possa costituirsi come referenza incontournable per gli scienziati sociali, di diverse aree di conoscenza, che si occupano di studi sul paesaggio.

 

Claude Petrognani e Ari Pedro Oro

 

 

 

N.d.C.

Ari Pedro Oro è professore ordinario di Antropologia presso l'Università Federale del Rio Grande do Sul (Porto Alegre, Brasile) e ricercatore presso il Conselho Nacional de Pesquisa (CNPq).

Claude Petrognani, PhD in Antropologia Sociale presso la Scuola di Dottorato in Antropologia sociale (PPGAS) dell'Università Federale del Rio Grande do Sul (Porto Alegre, Brasile; è dottore di ricerca associato del Groupe Sociétés, Religions, Laïcités (GSRL/CNRS) (GSRL/CNRS) e postdoc in Scienze Religiose presso l’École Pratique des Hautes Études (EPHE) di Parigi.

N.B. I grassetti nel testo sono nostri

R.R.

 


© RIPRODUZIONE RISERVATA

23 LUGLIO 2021

CITTÀ BENE COMUNE

Ambito di riflessione e dibattito sulla città, il territorio, l'ambiente, il paesaggio e le relative culture progettuali

ideato e diretto da
Renzo Riboldazzi

prodotto dalla Casa della Cultura e dal Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano

in redazione:
Elena Bertani
Luca Bottini
Oriana Codispoti
Filippo Maria Giordano
Federica Pieri

cittabenecomune@casadellacultura.it

iniziativa sostenuta da:
DASTU - Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano
 

 

 

Le conferenze

2017: Salvatore Settis
locandina/presentazione
sintesi video/testo integrale

2018: Cesare de Seta
locandina/presentazione
sintesi video/testo integrale

2019: G. Pasqui | C. Sini
locandina/presentazione
sintesi video/testo integrale

 

 

Gli incontri

- cultura urbanistica:
2021: programma/1,2,3,4
 
- cultura paesaggistica:

 

 

Gli autoritratti

2017: Edoardo Salzano
2018: Silvano Tintori
2019: Alberto Magnaghi

 

 

Le letture

2015: online/pubblicazione
2016: online/pubblicazione
2017: online/pubblicazione
2018: online/pubblicazione
2019: online/pubblicazione
2020: online/pubblicazione
2021:

C. Diamantini, La città nella tela del ragno, commento a: R. Keeton, M. Provost, To Built a City in Africa (nai010 publishers, 2019)

L. Carbonara, Riappropriarsi delle origini (di Mogadiscio), commento al catalogo della mostra curata da K. M. Abdulkadir, G. Restaino, M. Spina

E. Scandurra, Roma, e se non capitasse niente?, Commento a: W. Tocci, Roma come se (Donzelli, 2020)

G. Demuro, Custodire la bellezza insieme, commento a: G. Arena, I custodi della bellezza (Touring Club Italiano, 2020)

A. Casaglia, L'invenzione (e l'illusione) dei confini, commento a: L. Gaeta e A. Buoli (a cura di), Transdisciplinary Views on Boundaries (Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, 2020)

R. Pugliese, Comporre nuove urbanità, commento a: A. De Rossi (a cura di), Riabitare l'Italia. Le aree interne tra abbandoni e riconquiste (Donzelli, 2018)

L. Bonesio, Dall'uso-consumo all'uso-cura del mondo, commento a: O. Marzocca, Il mondo comune (Manifestolibri, 2019)

G. Amendola, La città è fatta di domande, commento a: A. Mazzette e S. Mugnano (a cura di), Il ruolo della cultura nel governo del territorio (FrancoAngeli 2020)

C. Bianchetti, Incoraggiare rotture e nuovi germogli, commento a: Camillo Boano, Progetto Minore (LetteraVentidue, 2020)

M. Balbo, La città pensante, commento a: A. Amin, N. Thrift, Vedere come una città (Mimesis, 2020)

G. Pasqui, La ricerca è l'uso che se ne fa, commento a: P. L. Crosta, C. Bianchetti, Conversazioni sulla ricerca (Donzelli)

R.R., L'Urbanistica italiana si racconta, introduzione al video: E. Bertani (a cura di), Autoritratto di Alberto Magnaghi (Casa della Cultura 2020)

S.Saccomani, La casa: vecchie questioni, nuove domande, commento a: M. Filandri, M. Olagnero, G. Semi, Casa dolce casa? (il Mulino, 2020)

G. Semi, Coraggio e follia per il dopo covid, commento a: G. Nuvolati, S. Spanu (a cura di), Manifesto dei Sociologi e delle Sociologhe dell’Ambiente e del Territorio sulle Città e le Aree Naturali del dopo Covid-19, (Ledizioni, 2020)

R. Riboldazzi, Per una critica urbanistica, introduzione a: Città Bene Comune 2019 (Ed. Casa della Cultura, 2020)

M. Venturi Ferriolo, Contemplare l'antico per scorgere il futuro, commento a: R. Milani, Albe di un nuovo sentire (il Mulino, 2020)

S. Tagliagambe, L'urbanistica come questione del sapere, commento a: C. Sini, G. Pasqui, Perché gli alberi non rispondono (Jaca Book, 2020)

G. Consonni, La coscienza di luogo necessaria per abitare, commento a: A. Magnaghi, Il principio territoriale (Bollati Boringhieri, 2020)

E. Scandurra, Nel passato c'è il futuro di borghi e comunità, commento a: G. Attili – Civita. Senza aggettivi e senza altre specificazioni (Quodlibet, 2020)

R. Pavia, Roma, Flaminio: ripensare i progetti strategici, commento a: P. O. Ostili (a cura di), Flaminio Distretto Culturale di Roma (Quodlibet, 2020)

C. Olmo, La diversità come statuto di una società, commento a: G. Scavuzzo, Il parco della guarigione infinita (LetteraVentidue, 2020)

F. Indovina, Post-pandemia? Il futuro è ancora nelle città, commento a: G. Amendola (a cura di), L’immaginario e le epidemie (Mario Adda Ed., 2020)

G. Dematteis, Il territorio tra coscienza di luogo e di classe, commento a: A. Magnaghi, Il principio territoriale (Bollati Boringhieri, 2020)

M. Ruzzenenti, Una nuova cultura per il bene comune, commento a: G. Nuvolati, S. Spanu (a cura di), Manifesto dei sociologi e delle sociologhe dell’ambiente e del territorio sulle città e le aree naturali del dopo Covid-19 (Ledizioni, 2020)

F. Forte, Una legge per la (ri)costruzione dell'Italia, commento a: M. Zoppi, C. Carbone, La lunga vita della legge urbanistica del '42 (didapress, 2018)

F. Erbani, Casa e urbanità, elementi del diritto alla città, commento a: G. Consonni, Carta dell’habitat (La Vita Felice, 2019)

P. Pileri, Il consumo critico salva territori e paesaggi, commento a, A. di Gennaro, Ultime notizie dalla terra (Ediesse, 2018)

 

 

 

 

 

 

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