Franco Zagari  
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È NELLA QUOTIDIANITÀ CHE SI FA IL PAESAGGIO


Recensione del libro di Achille Maria Ippolito



Franco Zagari


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Achille Maria Ippolito - che vanta una lunga carriera di onori come architetto, professore universitario a lungo coordinatore di un dottorato di paesaggio alla Sapienza Università di Roma, poi fondatore e direttore di un master in architettura e paesaggio per l'associazione culturale Architetto Simonetta Bastelli, infine, come vedremo, protagonista di un piccolo miracolo a San Venanzo, in provincia di Terni - con il suo ultimo libro - Pensieri di paesaggio. Un itinerario lungo vent'anni (FrancoAngeli, 2017) - ci guida nell'interpretazione del significato della sua scommessa, che pone il paesaggio come un'esigenza primaria di welfare quotidiano e una soglia di reale speranza per la rigenerazione della città contemporanea.

La sua esperienza nel campo degli studi sull'architettura e il paesaggio segna, a livello internazionale, un'originale intersezione di interessi disciplinari teorici e applicati che è unica per la molteplicità di riferimenti, il cui portato si riverbera in un'intensa attività pubblicistica, in numerosi libri e in una collana - Paesaggi: città, natura, infrastrutture - edita per i tipi di FrancoAngeli. Ma la cosa che forse più di altre lo connota ancor di più nella sua umanità, sensibilità e fantasia - oltre alle sue radici partenopee, così profonde, di cui non potrebbe essere più fiero - è l'attività svolta a San Venanzo, dove emerge chiaramente la sua capacità di accogliere e propagare idee sul rapporto fra architettura e natura. Un lavoro pluriennale, che nasce e si sviluppa dapprima in modo estemporaneo, ai margini di una comunità locale attraverso alcuni semplici worshop, poi con l'ideazione di un festival negli anni sempre più ricco e articolato, dove tutti i temi vitali del luogo entrano in scena e si proiettano in una catena di corrispondenti in Italia e all'estero che porta questo piccolo paese umbro a essere una piazza partecipata e conosciuta anche a livello internazionale.

Il libro di Ippolito è importante per l'arco temporale preso in considerazione: venti anni sono una stagione di riflessione che segue in modo ordinato la fase di maturità dell'Autore avviata quando gli sono affidate responsabilità istituzionali di matrice accademica. Ma soprattutto è interessante per lo sviluppo di una sorta di utopia, eminentemente esistenziale, quella di una libera università, aperta a tutte le età, le cui attività fluiscono, senza soluzione di continuità, in convegni e conferenze, nella didattica universitaria, nelle attività di formazione complementare di terzo livello e professionale, insomma in una quotidianità che ha il suo cuore nel paesaggio. Nessuno lo ha mai detto ma, sostanzialmente, quella che Ippolito mette in campo nel suo operato di tutti i giorni è, finalmente, una trasposizione attuativa della Convenzione Europea del Paesaggio, che altrimenti non si è mai verificata. In particolare, a San Venanzo lo spirito di libertà, la curiosità, la padronanza delle risorse umane e materiali, le continue sorprese, il proporsi di libri, strumenti e metodi, fanno di questo contesto e di questo evento una vera e propria esperienza che ogni anno appare più convincente e avvincente. Questo circolo di conoscenza che si è autoeletto, questa agorà che sotto la guida di Ippolito ha preso corpo, ha la sua leva di Archimede in un gioco aperto, laico, sempre inclusivo. I cittadini di quel luogo hanno ben compreso tutto ciò, così come l'intelligenza e la generosità di quanto Ippolito ha dato loro in questi anni uscendo da ogni schema e, spontaneamente, senza che vi fosse stata alcuna suggestione dall'esterno, gli hanno offerto la cittadinanza onoraria. Un'occasione per rimarcare, se ce ne fosse stato ancora bisogno, che questa esperienza è stata, per loro e per tutti quanti hanno avuto il privilegio di viverla, un'occasione di crescita culturale e umana.

Franco Zagari

 

 

N.d.C. - Franco Zagari, architetto, paesaggista, già professore ordinario di Architettura del paesaggio all'Università "Mediterranea" di Reggio Calabria, presso lo stesso ateneo ha fondato e diretto il Dipartimento OASI e ha coordinato il dottorato di Architettura dei parchi, dei giardini e assetto del territorio. Dal 2012, insegna alla Sapienza Università di Roma. Nel 1998 è stato nominato Chevalier des Arts et Lettres dal Ministero della Cultura francese, dal 2008 è membro dell'Executive Board di Uniscape, nel 2009 ha vinto il premio europeo Gubbio e nel 2010 è stato presidente della giuria della VI Biennale Europea di Paesaggio di Barcellona. Ha realizzato numerose opere in Italia, Francia, Scozia, Georgia, Giappone e Giordania.

Tra i suoi libri: (a cura di) Architettura / arte dei giardini. Note e progetti su giardino moderno e spazio civico (Casa del Libro, 1984); L'architettura del giardino contemporaneo (A. Mondadori, 1988); Giardino italiano a Osaka (Over, 1990); Piazza Montecitorio. Progetto di riqualificazione ambientale, 1996-1998 (Camera dei deputati, 1998); con altri, Fiumare Joniche. Paesaggio e visibilità (Iiriti editore, 2005); Questo è paesaggio: 48 definizioni (Mancosu, 2006, 2012); Manuale di progettazione. Giardini (Mancosu, 2009); La costruzione di una città. Enrico Giammatteo e Massimo Bellardini architetture (1995-2010) (Libria, 2010); Sul paesaggio. Lettera aperta (Libria, 2013); con Benedetto Selleri, Moving forest Expo Milano 2015 landscape (Libria, 2015); con Fabio di Carlo (a cura di), Il paesaggio come sfida. Il progetto (Libria, 2016); La parola ai progetti (Libria, 2017); Piccoli universali di architettura e paesaggio (DeriveApprodi, 2017).

Dell'ultimo libro di Franco Zagari si è discusso alla Casa della Cultura il 5 aprile 2018 nell'ambito della I edizione di Paesaggio Bene Comune, a cura di Flora Vallone, con Antonio Longo, Marco Romano, Paolo Villa.

N.B. I grassetti nel testo sono nostri.

R.R.

 


© RIPRODUZIONE RISERVATA

07 DICEMBRE 2018

CITTÀ BENE COMUNE

Ambito di riflessione e dibattito sulla città, il territorio, il paesaggio e la cultura del progetto urbano, paesistico e territoriale

ideato e diretto da
Renzo Riboldazzi

prodotto dalla Casa della Cultura e dal Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano

in redazione:
Elena Bertani
Oriana Codispoti

cittabenecomune@casadellacultura.it

powered by:
DASTU (Facebook) - Dipart. di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano
 

 

 

Le conferenze

2017: Salvatore Settis
locandina/presentazione
sintesi video/testo integrale

18 dicembre 2018, ore 18

conferenza di Cesare de Seta

Le città dalle origini a domani

introduce Salvatore Veca

guarda la locandina

 

 

Gli incontri

- cultura urbanistica:
 
- cultura paesaggistica:

 

 

Gli autoritratti

2017: Edoardo Salzano
2018: Silvano Tintori

 

 

Le letture

2015: online/pubblicazione
2016: online/pubblicazione
2017: online/pubblicazione
2018:

O. Nel·lo, Dell'ordine e del disordine urbano, commento a: F. Indovina, Ordine e disordine nella città contemporanea (FrancoAngeli, 2017)

L. Ciacci, Migliorare le periferie? Il ridisegno non basta, recensione di: R. Baiocco, L'ultima New Town (Quodlibet, 2017)

A. Villani, Democrazia e ricerca della bellezza, commento a: S. Settis, Architettura e democrazia (Einaudi, 2017)

G. Consonni, Le ipocrisie della modernità, commento a G. Della Pergola, La società ipocrita (Solfanelli, 2018)

C. Morandi, Risorse virtuali e uguaglianza territoriale, Commento a: C. Ratti, M. Claudel, La città di domani (Einaudi, 2017)

J. Gardella, Immigrazione, integrazione, diritto alla casa, commento a: L. Meneghetti,"Siamo partiti col nostro onore…" (Ogni uomo è tutti gli uomini, 2018)

M. A. Crippa, Chiese e città: un tema non solo storiografico, commento a G. Meduri, Quarant'anni di architettura sacra in Italia 1900-1940 (Gangemi, 2016)

G. Di Benedetto, L'architettura e la sostanza delle cose, commento a: C. Baglione (a cura di) Angelo Torricelli. Architettura in Capitanata (Il Poligrafo, 2014)

P. Pileri, Udite, udite: gli alberi salvano le città!, commento a: F. Hallé, Ci vuole un albero per salvare la città (Ponte alle Grazie, 2018)

A. Cagnato, Il paesaggio e la convenzione disattesa, seconda parte del commento a: A. Calcagno Maniglio (a cura di), Per un Paesaggio di qualità (FrancoAngeli, 2015)

P. Ceccarelli, De Carlo a Catania: una lezione per i giovani, commento a: A. Leonardi, C. Cantale (a cura di), La gentilezza e la rabbia (Editoriale Agorà, 2017)

A. Cagnato, Il paesaggio e la convenzione disattesa, prima parte del commento a: A. Calcagno Maniglio (a cura di), Per un Paesaggio di qualità (FrancoAngeli, 2015)

P. Gabellini, Un nuovo lessico per un nuovo ordine urbano, commento a: F. Indovina, Ordine e disordine nella città contemporanea (FrancoAngeli, 2017)

E. M. Tacchi, Anche quelli interni sono migranti, commento a: M. Colucci, S. Gallo (a cura di), Fare Spazio (Donzelli, 2016)

A. Calcagno Maniglio, Esistono gli specialisti del paesaggio?, commento a: S. Settis, Architettura e democrazia (Einaudi, 2017)

R. Balzani, Suolo bene comune? Lo sia anche il linguaggio, commento a: M. Casa, P. Pileri, Il suolo sopra tutto (Altreconomia, 2017)

A. Clementi, Un nuovo paesaggio urbano open scale, commento a: C. Ratti, La città di domani (con M. Claudel, Einaudi, 2017)

L. Meneghetti, Stare con Settis ricordando Cederna, replica alla posizione di Marco Romano e Francesco Ventura

C. Bianchetti, Lo spazio in cui ci si rende visibili e la cerbiatta di Cuarón, commento a: C. Olmo, Città e democrazia (Donzelli, 2018)

F. Ventura, Sapere tecnico e etica della polis, commento a: S. Settis, Architettura e democrazia (Einaudi, 2017)

P. Pileri, L'urbanistica deve parlare a tutti, commento a: Anna Marson (a cura di), La struttura del paesaggio (Laterza, 2016)

F. Indovina, Non tutte le colpe sono dell'urbanistica, commento a: I. Agostini, E. Scandurra, Miserie e splendori dell'urbanistica (DeriveApprodi, 2018)

M. Balbo, Disordine? Il problema è la disuguaglianza, commento a: F. Indovina, Ordine e disordine nella città contemporanea (FrancoAngeli, 2017)

R. Milani, Viaggiare, guardare, capire città e paesaggi, commento a: C. de Seta, L'arte del viaggio (Rizzoli, 2016)

F. Gastaldi, Un governo del territorio per il Veneto?, commento a: M. Savino, Governare il territorio in Veneto (Cleup, 2017)

G. Nuvolati, Tecnologia (e politica) per migliorare il mondo, commento a: C. Ratti, La città di domani (con M. Claudel, Einaudi, 2017)

F. Mancuso, Città come memoria contro la barbarie, commento a: A. Zevi, Monumenti per difetto (Donzelli, 2014)

M. Morandi, Per una Venezia di nuovo vissuta, commento a: F. Mancuso, Venezia è una città (Corte del Fontego, 2016)

R. Pavia, Leggere le connessioni per capire il pianeta, commento a: P. Khanna, Connectography (Fazi, 2016)

G. Consonni, In Italia c'è una questione urbanistica?, commento a: I. Agostini, E. Scandurra, Miserie e splendori dell'urbanistica (DeriveApprodi, 2018)

M. Romano, Memoria e bellezza sotto i cieli d'Europa, commento a: S. Settis, Cieli d'Europa (Utet, 2017)

V. Biondi, La nuova crisi urbana negli USA, commento a: R. Florida, The New Urban Crisis (Basic Books, 2017)

P. Colarossi, Per un ritorno al disegno della città, commento a: R. Cassetti, La città compatta (Gangemi, 2012, rist. 2015)

A. Clementi, In cerca di innovazione smart, commento a: C. Morandi, A. Rolando, S. Di Vita, From Smart Cities to Smart Region (Springer, 2016)

P. Pucci, La giustizia si fa (anche) con i trasporti, commento a: K. Martens, Transport Justice. Designing fair transportation systems, (Routledge, 2017)

E. Trusiani, Ritrovare Mogadiscio, commento a: N. Hagi Scikei, Exploring the old stone town of Mogadishu (Cambridge Scholars Publishing, 2017)

A. Villani, Post-metropoli: quale governo?, commento a: A. Balducci, V. Fedeli, F. Curci, Oltre la metropoli (Guerini, 2017)

R. Cuda, Le magnifiche sorti del trasporto su gomma, commento a: M. Ponti, Sola andata (Egea 2017)

F. Oliva, Città e urbanistica tra storia e futuro, commento a: C. de Seta, La civiltà architettonica in Italia dal 1945 a oggi (Longanesi, 2017) e La città, da Babilonia alla smart city (Rizzoli, 2017)

J. Gardella, Attenzione al clima e alla qualità dei paesaggi, commento a: M. Bovati, Il clima come fondamento del progetto (Marinotti, 2017)

R. Bedosti, A cosa serve oggi pianificare, commento a: I. Agostini, Consumo di luogo (Pendragon, 2017)

M. Aprile, Disegno, progetto e anima dei luoghi, commento a: A. Torricelli, Quadri per Milano (LetteraVentidue, 2017)

A. Balducci, Studio, esperienza e costruzione del futuro, commento a: G. Martinotti, Sei lezioni sulla città (Feltrinelli, 2017)

P. C. Palermo, Il futuro di un Paese alla deriva, riflessione sul pensiero di Carlo Donolo

G. Consonni, Coscienza dei contesti come prospettiva civile, commento a: A. Carandini, La forza del contesto (Laterza, 2017)

P. Ceccarelli, Rappresentare per conoscere e governare, commento a: P. M. Guerrieri, Maps of Delhi (Niyogi Books, 2017)

R. Capurro, La cultura per la vitalità dei luoghi urbani, riflessione a partire da: G. Consonni, Urbanità e bellezza (Solfanelli, 2017)

L. Ciacci, Il cinema per raccontare luoghi e città, commento a: O. Iarussi, Andare per i luoghi del cinema (il Mulino, 2017)

M. Ruzzenenti, I numeri della criminalità ambientale, commento a: Ecomafie 2017 (Ed. Ambiente, 2017)

W. Tocci, I sentieri interrotti di Roma Capitale, postfazione di G. Caudo (a cura di), Roma Altrimenti (2017)

A. Barbanente, Paesaggio: la ricerca di un terreno comune, commento a: A. Marson (a cura di), La struttura del paesaggio (Laterza, 2016)

F. Ventura, Su "La struttura del Paesaggio", commento a: A. Marson (a cura di), La struttura del paesaggio (Laterza, 2016)

V. Pujia, Casa di proprietà: sogno, chimera o incubo?, commento a: Le famiglie e la casa (Nomisma, 2016)

R. Riboldazzi, Che cos'è Città Bene Comune. Ambiti, potenzialità e limiti di un'attività culturale

 

 

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