Democrazia e innovazione

L’ultimo modulo della nostra scuola, nei due week end di metà aprile e metà maggio, affronta il rapporto tra ‘democrazia e innovazione ‘. Nella retorica oggi dominante il problema semplicemente non esiste: l’innovazione è un valore in sé ed è altrettanto scontato che si possa integrare facilmente e felicemente con la democrazia.

Nella realtà le cose sono molto più complesse. Lo stato non brillante della nostra democrazia, su cui abbiamo approfonditamente ragionato nei moduli precedenti, è dovuto anche alle difficoltà di gestire le implicazioni delle travolgenti innovazioni tecnologiche dei nostri tempi. Si pensi, per esemplificare, ai nodi connessi al dilagante sovraccarico dell’informazione oppure, ancora, a quanto le nuove tecnologie contribuiscano a ‘smontare ‘ i luoghi di lavoro.  Le aziende cambiano, qualcuno dice ‘svaniscono ‘, ma con esse si modifica anche l’organizzazione del mondo del lavoro. Una struttura fondamentale della democrazia, i lavoratori che si organizzano, un corpo intermedio decisivo nelle democrazie novecentesche, sta subendo contraccolpi micidiali.

Ecco perché vogliamo ragionarne a fondo. Iniziamo venerdì 17 aprile interrogandoci sul rapporto tra innovazione e uguaglianza. Il giorno dopo discuteremo proprio del rapporto tra la democrazia e il nuovo sistema mediatico e, nel pomeriggio, sull’altrettanto controversa relazione esistente tra innovazione tecnologica e democrazia industriale. Chiudiamo questo primo gruppo di lezioni con una tavola rotonda tra studiosi e giovani operatori per esplorare le nuove strade che stanno prendendo l’innovazione culturale e la partecipazione.

A metà maggio, il venerdi 15, riprenderemo la ‘scuola ‘ ragionando sull’impresa sociale; continueremo il giorno dopo per affrontare la questione dell’ ‘economia della condivisione ‘ e, nel pomeriggio, per ragionare sul rapporto tra ‘libertà e nuove tecnologie ‘. L’ultima lezione, sul valore politico dell’innovazione scientifica, è spostata, per impegni internazionali del relatore, a giovedì 28 maggio.

Domenica 17 maggio non vi saranno lezioni, ma potremo sfruttare questo buco nel calendario per un incontro tra il direttore e i corsisti, per tracciare insieme un bilancio di questo anno di intenso lavoro e per ragionare sul programma per il prossimo anno.

Un nuovo progetto della casa della cultura

La Casa della Cultura ha alle spalle un anno intenso.
Abbiamo rifatto la sede, eletto un nuovo Presidente e un nuovo Direttivo, introdotto il Consiglio Culturale. Abbiamo aperto le porte a temi nuovi, ridefinito il nostro sistema di comunicazione e stiamo anche coinvolgendo una nuova generazione di studiosi. A questo punto siamo in grado di fare un ulteriore passo in avanti.
Vogliamo trasformare il nostro sito in uno ‘spazio aperto ‘ di discussione. Ciò che viene detto e discusso nelle nostre tante iniziative non deve più fermarsi qui, in via Borgogna.
Vogliamo mettere in circolazione le nostre proposte e le nostre elaborazioni.
Per questo abbiamo deciso di usare fino in fondo le possibilità che può dischiudere un uso intelligente della Rete. In questi medi abbiamo lanciato le ‘edizioni casa della cultura’ iniziando la pubblicazione di agili ebook. Abbiamo iniziato ad usare con efficacia i ‘social ‘ – Facebook e Twitter – per informare sulla nostra attività e siamo riusciti a coinvolgere cittadini che prima non riuscivamo a raggiungere. Siamo in grado di fare arrivare ogni giorno i nostri messaggi oltre Milano: abbiamo likers in tutt’Italia. Abbiamo anche verificato, con qualche emozione, che le nostre proposte in Rete raggiungono il picco di gradimento tra i giovani, dai ventiquattro ai trentaquattro anni!
Siamo pronti ora a fare un passo in più. A chi progetta e anima le nostre discussioni chiederemo di scrivere note da inserire nel sito.
Siamo pronti anche a raccogliere spunti e articoli pubblicati altrove ma che ci appaiono meritevoli di riflessione.
Alcuni giovani amici di ‘cheFare ‘, piattaforma online per l’innovazione culturale, sono interessati ad un’attiva collaborazione per intrecciare gli stimoli e le voci.
Insomma, scommettiamo sulla possibilità di fare interagire e confrontare i ‘maestri ‘ attorno ai quali ruota la nostra programmazione con i giovani che si esprimono soprattutto attraverso le riviste on line e i blog.
Da tempo riflettiamo su come sta cambiando la produzione e la circolazione della cultura. Intendiamo mettere questa riflessione al centro della prossima celebrazione del nostro ‘Settantesimo ‘. Ma siamo anche convinti che la ricerca, l’innovazione e la sperimentazione sul campo possano aiutare e stimolare la riflessione meglio di ogni altra cosa.
Per dare il segno della novità di questo progetto abbiamo voluto dare anche una veste nuova al nostro sito. Chi entrerà nel sito avrà modo di esprimere una valutazione sull’operazione, sui contenuti e anche sull’aspetto estetico. A me, in questo momento, spetta il compito di ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a progettare, innovare e realizzare il sito e tutti coloro che si stanno prodigando per riempirlo di contenuti e di idee.

Una “Scuola” di cultura politica

Fra pochi giorni, a metà ottobre, per il quinto anno consecutivo, la Casa della Cultura di Milano avvia la sua “scuola” di cultura politica. Un’operazione impegnativa in tempi in cui la politica sembra ridotta a esibizione di leader e a spettacolo mediatico, in cui la militanza politica e le stesse strutture politiche vengono “rottamate”, in cui il messaggio politico è drasticamente semplificato.
Il programma della “scuola” non prevede la presenza di leader politici ed è anche svincolato dalla cronaca e dalla piccola polemica quotidiana. E’ un invito a ragionare in profondità su quanto sta accadendo, a recuperare il senso e il gusto dei pensieri lunghi. Insomma, questa “scuola” di cultura politica oggi vuole essere ed è una vera e propria sfida culturale.

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